Udienza del Papa alla Comunità del Pontificio Seminario Regionale Sardo

Città del Vaticano, 17 febbraio 2018

Sabato 17 febbraio il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza la Comunità del Pontificio Seminario Regionale Sardo.Pubblichiamo il saluto rivolto al Papa dal Presidente della Conferenza Episcopale Sarda S.E. Mons. Arrigo Miglio e il discorso del Papa ai Seminaristi.

 

 

 

Saluto di Mons. Miglio a Papa Francesco

Santo Padre,
grazie per averci accolti nella Sua casa e per averci dedicato momenti preziosi del Suo tempo.

Questo incontro costituisce per il Pontificio Seminario Regionale Sardo il momento culminante delle celebrazioni per il 90° della sua istituzione, voluta dal Papa Pio XI nel 1927. Incontrare in questa occasione il Vescovo di Roma significa per noi tornare alle origini del Seminario stesso.

Desideriamo anzitutto con questa visita approfondire il nostro legame di fedeltà, di preghiera e di affetto con Vostra Santità, legame che si è rafforzato in modo particolare in occasione della Sua visita – pellegrinaggio a Cagliari il 22 settembre 2013. Le diciamo grazie in modo particolare perché in quella intensa giornata Lei ha accettato di fermarsi nel nostro Seminario, ha visto dove abitiamo, ci ha incontrati nella Cappella ed ha visto dove viviamo, anche se si trattava di una giornata particolarmente movimentata e piena di impegni.

Il Seminario Regionale, e la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, che Lei ha visitato nel pomeriggio di quella memorabile giornata, sono due istituzioni preziose per la vita e la missione delle nostre dieci diocesi: preparano i futuri sacerdoti ad esercitare il ministero pastorale in un clima di comunione e di collaborazione, particolarmente necessario per una regione che possiede una sua peculiare cultura, una antichissima e ricca tradizione, che per la sua collocazione ha una vocazione a coltivare rapporti con gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che è pur sempre un’isola e quindi particolarmente bisognosa di coltivare unità e obiettivi comuni.

Il trasferimento del Seminario Regionale dalla prima sua sede nella cittadina di Cuglieri al capoluogo regionale di Cagliari, avvenuto agli inizi degli anni Settanta, fu motivato dalla necessità di assicurare una formazione sacerdotale che si realizzi in continuo dialogo con la realtà culturale e sociale assai complessa della vita regionale, che nella città capoluogo manifesta in modo particolare opportunità, potenzialità e contraddizioni.

Da vari anni, come altre regioni dell’Italia, viviamo l’esperienza dei nuovi immigrati e rifugiati che approdano sulle coste sarde, sia direttamente al termine di viaggi avventurosi sia perché salvati da altre navi in mare aperto e portati nella nostra regione. Lei Santo Padre non si stanca mai di ricordarci che circostanze come questa non sono dettagli per la missione della Chiesa e per il ministero del prete ma segni preziosi di questo tempo nel quale il Signore ci chiama a vivere e testimoniare, senza compromessi e senza nostalgie del passato, la gioia del Vangelo.

Anche nel nostro Seminario non mancano di arrivare voci e messaggi provenienti da varie fonti, che vorrebbero essere cattoliche, non sempre in linea con il Magistero della Chiesa scaturito dal Concilio e dall’insegnamento dei Successori di Pietro. Per questo diventa particolarmente preziosa la Sua parola, che più volte ci ha indicato i tratti essenziali del presbitero di cui oggi la Chiesa e la società hanno bisogno. In particolare, vivendo in una regione che conosce molta povertà, a cominciare dalla disoccupazione giovanile che sfiora il 50%, dalla forzata emigrazione di centinaia di giovani preparati e qualificati costretti ogni anno a cercare lavoro altrove e dal declino demografico che in 20 anni ha fatto passare la Sardegna in coda alla classifica italiana per tasso di natalità, abbiamo bisogno sempre più di assimilare e vivere uno stile di servizio che aiuti tutti i poveri a sentici vicini, capaci di condividere, e a sentire che le nostre chiese sono la loro casa, per loro in primo luogo.

Non dimentichiamo che Lei è venuto a Cagliari anzitutto per pregare Nostra Signora di Bonaria e da quel giorno quando ci rivolgiamo alla Patrona Massima della Sardegna non possiamo non pregare in modo speciale per Papa Francesco. Le promettiamo che d’ora in poi lo faremo ancora di più, mentre Le chiediamo di portarci nel cuore e di benedirci.

Discorso del Santo Padre Francesco alla Comunità del Pontificio Seminario Regionale Sardo

Cari Fratelli nell’Episcopato,
cari educatori e alunni!

Vi accolgo in occasione del novantesimo di fondazione del Pontificio Seminario Regionale di Sardegna. Fu il Papa Pio XI a sollecitare i Vescovi italiani, specialmente del centro-sud e delle Isole, ad accordarsi per la concentrazione dei Seminari, al fine di provvedere convenientemente all’educazione degli aspiranti al sacerdozio. Nella vostra Regione il Seminario ebbe sede dapprima a Cuglieri, insieme con la Facoltà Teologica; in seguito fu trasferito nel capoluogo. Vi saluto tutti con affetto, ad iniziare dai vostri Pastori, in particolare l’Arcivescovo di Cagliari Mons. Arrigo Miglio, che ringrazio per le sue parole.

In questa ricorrenza desidero unirmi a voi nel rendere lode al Signore, che in questi anni ha accompagnato con la sua grazia la vita di tanti sacerdoti formati in questa importante istituzione educativa, dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Essa ha dato alla Chiesa numerosi ministri impegnati nelle vostre Chiese locali, nella missione ad gentes e in altri servizi alla Chiesa universale. Possa questa circostanza commemorativa dare nuovo impulso alla pastorale vocazionale, alla formazione aggiornata e accurata dei candidati all’Ordine sacro, a beneficio del popolo di Dio.

Cari Seminaristi, vi state preparando per essere un domani operai nella messe del Signore, sacerdoti che sappiano lavorare insieme, anche tra diocesi diverse. Questo è particolarmente prezioso per una regione come la Sardegna, intrisa di fede e di tradizioni religiose cristiane, e che necessita, anche a motivo della condizione di insularità, di una cura speciale delle relazioni tra le diverse comunità diocesane. Le odierne povertà materiali e spirituali rendono ancora più importante quello che sempre è stato richiesto, cioè che i pastori siano attenti ai poveri, capaci di stare con loro, con uno stile di vita semplice, affinché i poveri sentano che le nostre chiese sono in primo luogo la loro casa. Vi incoraggio a prepararvi fin d’ora a diventare preti della gente e per la gente, non dominatori del gregge a voi affidato (cfr 1Pt 5,3), ma servitori. C’è tanto bisogno di uomini di Dio che guardino all’essenziale, che conducano una vita sobria e trasparente, senza nostalgie del passato ma capaci di guardare in avanti secondo la sana tradizione della Chiesa.

In questi anni di preparazione al ministero ordinato, state vivendo un momento speciale e irripetibile della vostra vita. Possiate essere sempre più consapevoli della grazia che il Signore vi ha concesso facendo risuonare in voi l’invito a lasciare tutto e a seguirlo, a stare con Lui per essere inviati a predicare (cfr Mt 4,19-20; Mc 3,14). In voi, in modo particolare, sono riposte le speranze della Chiesa che è in Sardegna! I vostri Vescovi vi seguono con affetto e trepidazione, contando tanto su di voi e sul vostro proposito di conformarvi a Gesù Buon Pastore per il bene e la santità delle comunità cristiane della vostra regione.  Camminate con gioia, tenacia e serietà in questo percorso di formazione, per assumere la forma di vita apostolica, che sappia rispondere alle odierne esigenze dell’evangelizzazione.

Il Seminario, prima e più ancora che un’istituzione funzionale all’acquisizione di competenze teologiche e pastorali e luogo di vita comune e di studio, è una vera e propria esperienza ecclesiale, una singolare comunità di discepoli missionari, chiamati a seguire da vicino il Signore Gesù, a stare con Lui giorno e notte, a condividere il mistero della sua Croce e Risurrezione, ad esporsi alla Parola e allo Spirito, per verificare e far maturare i tratti specifici della sequela apostolica. Sin da ora, sia vostra cura prepararvi adeguatamente ad assumere una scelta libera e irrevocabile di fedeltà totale a Cristo, alla sua Chiesa e alla vostra vocazione e missione.

Il Seminario è la scuola di questa fedeltà, che si apprende prima di tutto nella preghiera, particolarmente in quella liturgica. In questo tempo si coltiva l’amicizia con Gesù, centrata nell’Eucaristia e alimentata dalla contemplazione e dallo studio della Sacra Scrittura. Non si può esercitare bene il ministero, se non si vive in unione con Cristo. Senza di Lui non possiamo far nulla (cfr Gv 15,5).

Nel cammino del Seminario è decisivo il ruolo dei formatori: la qualità del presbiterio dipende in buona parte dall’impegno dei responsabili della formazione. Essi sono chiamati a operare con rettitudine e saggezza per lo sviluppo di personalità coerenti ed equilibrate, in grado di assumere validamente, per poi compiere responsabilmente, la missione presbiterale. In questa delicata opera formativa, anche il vostro Seminario svolge un servizio indispensabile alle Diocesi, favorendo la qualità della formazione del clero e la comunione tra le Chiese.

Vi affido tutti alla materna protezione di Nostra Signora di Bonaria. Per esperienza posso dirvi che il Seminario è un momento privilegiato in cui si sperimenta questa amorevole presenza della Madonna nella nostra vita. Ella veglia sempre con amore premuroso su ognuno di voi. E’ Madre vostra. A Maria ricorrete spesso e con fiducia. A tutti voi assicuro la mia preghiera e la mia benedizione. E per favore, vi chiedo di pregare per me.