Il liceo scientifico di Ghilarza ai Colloqui fiorentini 2018

Iniziative culturali ed esperienze di vita, in Sardegna, a Firenze e a Barcellona. I ragazzi del liceo di Ghilarza raccontano se stessi e il loro territorio

È passato quasi un mese ma ci sembra ieri….

Dal 22 al 24 febbraio a Firenze, presso il Nelson Mandela Forum, la diciassettesima edizione de I Colloqui Fiorentini, convegno letterario che quest’anno vedeva come argomento la poesia di Eugenio Montale. Noi ragazzi della III C del liceo scientifico Mariano IV di Ghilarza (accompagnati dalle professoresse Loi e Carboni) e gli alunni di tantissime altre scuole d’Italia siamo andati a Firenze per “incontrare” l’autore che, attraverso le sue poesie, ci ha fatto vedere il mondo con occhi del tutto nuovi.

Il concorso non è stato solo un’attività scolastica, ma ha suscitato in noi sentimenti molto forti, quelli di noi studenti dell’era digitale e quelli di un celebre poeta del Novecento che, come abbiamo scoperto, si somigliano, o forse sono proprio gli stessi.

Montale nelle sue poesie racconta la quotidianità, spesso caratterizzata da domande la cui risposta non esiste o va ricercata a fondo, un po’ come capita a noi adolescenti.

Partendo dalla lettura delle poesie abbiamo avuto l’occasione di immergerci nel mondo di Montale  e di esprimere poi in una tesina ciò che le sue parole ci hanno trasmesso. All’inizio, dover produrre un elaborato su un poeta del quale sapevamo ben poco ci ha lasciato molto spaesati, eppure ci siamo fatti coraggio e abbiamo letto alcune opere e, ben presto, abbiamo capito come elaborare il tema.

Dopo questa esperienza, consideriamo I Colloqui Fiorentini una possibilità di conoscere l’autore e anche di confrontarsi sia con altri ragazzi che con professori e critici.  Non sempre gli interventi dei relatori sono riusciti a risvegliare  in noi l’interesse che avevamo provato leggendo le poesie di Montale. Spesso l’interpretazione che avevamo dato alla poesia era diversa da come loro ce la proponevano, e per questo nasceva in noi un senso di delusione. Solo quando ci siamo messi in discussione con gli altri ragazzi, abbiamo notato che c’era chi, come noi, voleva scoprire il significato più profondo delle poesie di Montale. Ci siamo resi conto della molteplicità dei significati che, nonostante siano spesso contrastanti tra di loro, sono tutti validi. Ognuno, in ogni singola poesia, ha colto qualcosa di sé che spinge a ricercare altri particolari. Durante i momenti di confronto, il velo di misteriosità dietro il quale si cela Montale è sembrato sempre più sottile, siamo riusciti a scorgere tra le parole degli altri ragazzi i contorni di un poeta che paradossalmente non ha limiti.

Il convegno ci ha permesso di metterci alla prova. Infatti, nel pomeriggio, si svolgevano i seminari e noi studenti eravamo invitati a intervenire e a esprimere il nostro punto di vista su un testo che ci aveva particolarmente colpiti.

La chiave di questa edizione de I Colloqui Fiorentini è stata quindi la curiosità, essere sempre disposti a trovare qualcosa che ci sfugge, riuscire a vedere le cose con occhi diversi e senza alcun pregiudizio.

È stata un’esperienza bellissima, adatta a chiunque voglia mettersi in gioco e provare a studiare un autore in maniera diversa. Ci ha fatti crescere, non solo culturalmente, ma soprattutto ci ha lasciato un’impronta indelebile: Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che è tutto.

Quel “niente” in qualche modo ha cambiato per sempre il nostro modo di ragionare sui testi poetici e il nostro modo di interpretare la vita.

Ritorniamo a casa con il pensiero che la letteratura ci parla di noi…

Il cuore con Montale, ma la testa con Caparezza incontrato all’aereoporto di Cagliari…

Giuseppina Mele, Chiara Cao, Elisa Arca, Marco Deriu – III C Liceo Scientifico di Ghilarza