Il 26 gennaio 2020 l’Azione Cattolica celebra ad Oristano la sua assemblea elettiva diocesana

Domenica 26 gennaio 2020 l’Azione Cattolica Diocesana vivrà la sua assemblea elettiva.

A conclusione del triennio, il presidente Filippo Scalas, in preparazione all’importante momento, ha voluto condividere gli orientamenti e gli atteggiamenti vissuti come consiglio e presidenza. 


L’Azione Cattolica è un’associazione con una missione specifica: Vivere relazioni dove le persone stanno volentieri perché si alimentano insieme nella vita buona in diverse situazioni dell’esistenza e nella crescita della loro fede. E’ composta da credenti di tutte le età che vogliono crescere alla scuola del Vangelo condividendo le situazioni della vita con tutti.

Se qualcuno mi chiedesse di spiegargli che cos’è per me l’Azione cattolica, non sarei in grado di rispondere. Sarebbe più semplice parlare delle persone “luminose” che ho conosciuto e che hanno dato qualità alla mia vita, dei valori che mi ha insegnato, di quanto ha influito sulla mia personalità. Lo farei certamente con un enorme sorriso e con un senso di gratitudine.

In questo triennio da Presidente diocesano, vissuto da primus inter pares (con la responsabilità condivisa nell’ambito di un gruppo di persone di pari dignità o valore) sono stato incoraggiato e sostenuto da molti collaboratori preziosi con cui ho condiviso orientamenti e attività.

Domenica 26 gennaio avremo l’assemblea per il rinnovo delle cariche associative e sono davvero grato alle persone che mi hanno concesso il privilegio di donare il mio tempo per restituire la mia passione ad un’associazione in cui sono cresciuto.
In quella occasione avrò modo di stendere un bilancio di questi anni ma ora voglio condividere con tutti voi gli orientamenti e gli atteggiamenti che come Consiglio e Presidenza ci hanno guidato in questi anni.

UNITA’- L’uniformità è una caricatura dell’unità. L’unità implica la differenza. (M.D. Chenu)
Abbiamo condiviso scelte e attività evidenziando la specificità di ognuno. Questo ci ha consentito di affrontare le difficoltà con serenità e in completa unità. Ogni differenza è stata valorizzata come una ricchezza e non come un intralcio al nostro impegno associativo.

POTERE – CON- Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. (Mc 10,43-44)
Esistono due tipi di gestione delle responsabilità: quello del “potere–su” che limita e controlla chi collabora o si trova in condizione di marginalità e un “potere–con” che vive la partecipazione e la corresponsabilità pienamente senza mai pesare sugli altri. In questo secondo atteggiamento ci siamo riconosciuti e ci siamo sforzati di metterlo in pratica in questi anni.

IN CORDATA – Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l’uno rialza l’altro. (Qoèlet 4,9)
In questi anni di carenza partecipativa, nei lavori di ogni singolo settore dell’associazione è stato privilegiato il lavoro d’insieme. Ogni attività è stata coadiuvata dalle energie provenienti da tutti. Adulti che aiutano giovani e ACR, Giovani che supportano ACR e adulti e educatori che collaborano con adulti e giovani. Nessuno è rimasto ai margini, ma tutti, in cordata, ci siamo sostenuti e confortati.

EMPATIA – I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. (lettera a Diogneto)
Ci troviamo in una società “liquida” profondamente incerta e complessa. Non siamo degli elementi estranei al mondo contemporaneo ma, come il nostro Maestro,“condividendo in tutto, fuorché il peccato”, siamo, con gli uomini di oggi, nel pieno della ricerca dei luoghi, metodi, modalità e relazioni creative. Proprio per questo abbiamo provato a “metterci nei panni” degli altri. Abbiamo voluto e sognato un’Azione Cattolica “Extra large” con le braccia spalancate a tutti.

CREATIVITA’ – “La salvezza umana giace nelle mani dei creativi insoddisfatti.” (M.L. King)
Abbiamo, in questi tre anni, lavorato, pregato, condiviso tutto con una continua ricerca di quel qualcosa in più da raggiungere con serenità creativa. Nella nostra attività pastorale siamo continuamente in “lavori in corso” o, per dirla come papa Francesco, in un “ospedale da campo”. Il Vangelo è e resterà sempre una “Buona Novità” e noi i suoi creativi insoddisfatti.

APERTURA – Il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito.(Giovanni 3,8)
Abbiamo voluto intensamente un’”AC in uscita” con importanti collaborazioni in progetti al di fuori dell’attività ordinaria dell’Associazione. Abbiamo aderito e collaborato con attività culturali, di scopo umanitario, di spiritualità interreligiosa e di impegno civile. Siamo consapevoli che, oggi più che mai, Dio abiti e comunichi anche nei luoghi “laici” di convivenza civile e sociale. Di fronte ad una crisi potevamo scegliere di chiuderci nell’ordinarietà. Abbiamo però preferito osare un’apertura che ci ha reso più vulnerabili ma certamente più ricchi.

In questo triennio non abbiamo però trascurato la nostra “casa” che è la parrocchia. La presenza di molti soci e simpatizzanti sobria e spesso nascosta è ancora utile alla nostra Chiesa locale e alla società. L’ordinarietà, la collaborazione con la gerarchia e la formazione permanente sono il nostro status naturale e ad esso non possiamo né vogliamo rinunciare.

Siamo da sempre artigiani della vita. Con il nostro compianto Presidente nazionale Vittorio Bachelet condividiamo questo obiettivo: “Noi dobbiamo essere, in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire”

Filippo Scalas