San Giovanni Battista: il luogo della sepoltura.

La pagina evangelica che narra il martirio del precursore di Cristo non contiene alcun elemento che porti verso il luogo della sepoltura: numerose tradizioni ci offrono qualche indizio

Gli esegeti si sono chiesti se Giovanni, durante la sua vita, avesse fatto parte della comunità degli Esseni di Qumran. Egli aveva vissuto in quei dintorni. Il Battista invitava ad immergersi nell’acqua. Eppure, le differenze sono considerevoli: a Qumran, i bagni erano quotidiani, mentre il battesimo di Giovanni era dato una sola volta come battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Tra gli Esseni, la salvezza era riservata a un gruppo di giudei eletti, laddove il Battista si rivolgeva alle folle.

Matteo dice: Ora, quando venne il compleanno la figlia di Erodiade danzò in pubblico e piacque a Erode mandò a decapitare Giovanni. I discepoli vennero a prendere il cadavere e lo seppellirono (cfr. 14,6-12). La sua testa, portata a Erodiade sul celebre piatto di Salomè, dovette subire ancora gli oltraggi di questa donna malvagia.

Secondo alcuni, ella gli avrebbe trafitto la fronte con un coltello; secondo altri, infilzò la lingua, che l’aveva oltraggiata, con una spilla d’oro. La scarna esposizione biblica ci narra che il Battista venne sepolto, ma i Vangeli non indicano dove. Soccorrono le tradizioni cristiane e musulmane, oltre all’archeologia. La memoria più antica (361-362) vuole che sia stato sepolto a Sebastia.

È attribuita a Rufino di Concordia (Iulia Concordia, vicino ad Aquileia), il quale narra che i pagani dettero fuoco alla sepoltura di Giovanni e cercarono di disperdere le ceneri (Rufino, Storia Ecclesiastica), ma alcuni discepoli le raccolsero e le custodirono. Girolamo (nelle sue Epistulae) e Paola, raccontano di aver visitato la tomba all’interno di una chiesa.

Nel suo Onomasticon, anche Eusebio di Cesarea (265-340), attesta Sebastia come luogo nel quale sono conservate le reliquie di san Giovanni Battista. Secondo la tradizione e varie indagini archeologiche, lì si sarebbe trovata la tomba di Giovanni Battista.

Nel 1145 avvenne il ritrovamento delle reliquie del Precursore e la chiesa venne intitolata all’invenzione (ritrovamento) della testa di Giovanni il Battista, assassinato a Macheronte, in una tra le fortezze di Re Erode il Grande.

Secondo l’archeologo p. Bagatti, la tomba venerata nell’ipogeo della chiesa, ora moschea, presenta caratteristiche simili a tombe giudaiche del I-II sec., come quelle situate a Gerusalemme. Una seconda tradizione afferma che le ceneri siano state trasportate, in parte a Gerusalemme e ad Alessandria d’Egitto, nel tempio di Serapide.

Durante il regno di Costantino, il corpo fu traslato a Emesa (Siria, nei pressi della citta assira di Quadesh, zona attuale di Homs) dove rimase senza che nessuno lo sapesse fino al 453. Anche San Gerolamo narra di ceneri funerarie. Il pellegrino Teodosio (530) affermò che l’urna conteneva residui ossei.

Nel Commemoratorium decasis (808), si chiarisce che Sebastia è il luogo in cui il corpo del Battista riposa in una grande chiesa, nel sito che fu anche il suo carcere e dove avvenne la sua decapitazione. Lo studioso Foca afferma che in quello spazio furono sepolti anche Zaccaria e Elisabetta.

Una descrizione del 1147 racconta della profanazione di Giuliano l’Apostata del sepolcro e delle bruciature delle ossa, le cui ceneri furono sparse al vento. Tardive affermazioni attestano che le reliquie del Santo vennero traslate vicino al Giordano, in un avello collocato nella regione in cui il Battista soleva battezzare. Le tradizioni islamiche si concentrano sulla città di Sebastia, dove si compivano miracoli. Da quanto esposto, il luogo più probabile della sepoltura del Battista rimane Sebaste.

A cura di Giovanni Enna