Arcivescovo e presbiterio di nuovo insieme per incontrarsi e confrontarsi.

L'incontro a cadenza mensile, sospeso a causa dell'emergenza sanitaria, si è celebrato il 30 giugno.

E’ stato il Centro di Spiritualità Madonna del Rimedio, a Donigala Fenughedu, ad ospitare il primo ritiro del clero arborense dopo la ripartenza post emergenza Coronavirus.

L’appuntamento si è vissuto nella mattina di martedi 30 giugno e ha segnato la ripresa di quegli incontri tra arcivescovo e presbiteri che prima dell’interruzione avevano una costante cadenza mensile.

In realtà un primo incontro di tutto il presbiterio arborense c’era giá stato con la messa crismale del 28 maggio scorso. Ma in quella occasione, nella cattedrale di Oristano, l’arcivescovo e il suo presbiterio avevano fatto comunione attorno all’altare per celebrare l’Eucarestia.

La mattinata di martedi 30 ha registrato una sessantina di presenze tra sacerdoti e religiosi, e i lavori sono iniziati con una riflessione dell’arcivescovo. Nella sua esposizione mons. Carboni ha condiviso il desiderio di ritrovarsi e di incontrarsi e ha presentato alcuni spunti di riflessione utili per verificare il primo anno della sua presenza da arcivescovo in Diocesi, periodo di Coronavirus compreso; per fare il punto della situazione attuale e per programmare insieme la ripresa delle attività pastorali con la gente e per la gente. Quali atteggiamenti necessari per poterci rimettere in cammino? Come Chiesa arborense, come presbiterio, come singoli e comunità? Innanzi tutto con un tempo di silenzio e di riflessione. Un silenzio che prepara a dire parole di speranza. Credo non sia inutile aiutare le comunità a riflettere su quanto si è vissuto e ancora si sta vivendo, e chiedersi: “cosa ci ha insegnato per la nostra vita cristiana?”. 

Quest’interrogativo ha guidato l’arcivescovo nella sua introduzione. Domanda a cui lui per primo ha voluto rispondere: “Come presbiteri dobbiamo riprendere la lettura dell’esperienza nel contesto della preghiera personale. Non possiamo accontentarci di risposte “ragionevoli”, ma cercare significati e risposte che nascono dalla fede e dal rapporto personale con Gesù Cristo. Altrimenti rischiamo di fare solo un esercizio di buon senso, di lettura intellettuale, escludendo la luce che ci proviene dall’essere Chiesa”.

CLICCA per leggere e consultare tutta la riflessione dell’arcivescovo Roberto presentata al presbiterio arborense in avvio dei lavori.