XVI Domenica del Tempo Ordinario. L’approfondimento della Parola.

Il Regno dei cieli si sviluppa in modo discreto e talvolta anche invisibile.

Nella XVI domenica del Tempo Ordinario ascoltiamo ancora il discorso in parabole al capitolo13 di Matteo, cioè le parabole del grano e della zizzania, del granello di senape e del lievito.

La parabola è un modo assai efficace per esprimere l’ineffabile, ciò che ci supera. Il regno dei cieli è la stessa presenza salvifica di Dio nella storia, che Gesù porta a pienezza. Usando immagini della vita quotidiana, Gesù rende più comprensibili e riconoscibili i misteri del regno, senza pronunciarli direttamente. Ma occorre andare oltre! Il lettore può scoprire il senso delle parabole solo se sceglie di essere discepolo di Gesù, non relegandosi tra coloro che non vogliono udire e comprendere veramente. Quando Gesù spiega ai discepoli la parabola del grano e della zizzania, descrive la necessaria convivenza del regno con una violenta opera di opposizione, che tuttavia resta ambigua e non chiaramente manifesta. È col favore delle tenebre che il nemico sparge la zizzania vicino al grano, diffondendo cioè il seme di una spiga velenosa, che, se confusa con il grano buono, può infettare la farina e provocare intossicazioni.

Se la crescita del regno deve convivere con la crescita del male, è anche vero che Dio proibisce di sradicare il male prima della fine del mondo. Così da una parte dà tempo a chi si oppone al regno di convertirsi, dall’altra evita agli uomini il pericolo di scelte poco prudenti che rischierebbero di buttar via il buono insieme al cattivo, perché ogni giudizio umano è limitato e potenzialmente ingiusto.

D’altro canto, il discepolo è invitato a non lasciarsi spaventare e deprimere dagli effetti della presenza oscura, diffusa e arrogante dei semi cattivi, perché il Signore conosce bene il modo di agire del nemico e a tempo opportuno saprà come fare una giusta divisione tra grano buono e zizzania.

La seconda parabola, sul granello di senape, serve a descrivere come il regno si diffonda e cresca nel mondo anche attraverso delle modalità apparentemente insignificanti, come il piccolo granello di senape, che, se si attende il tempo necessario, dà luogo a un grande albero che fa da dimora agli uccelli del cielo. La parabola del lievito che fermenta la massa sottolinea ancora come il regno dei cieli si sviluppi in modo discreto e talvolta invisibile.

Come il lievito non si vede, eppure lavora su tutta la massa per farla crescere, così il regno opera con una straordinaria potenza di trasformazione nel mondo e nelle persone anche quando questo non si vede esteriormente. In definitiva, i discepoli sanno e sperimentano come la zizzania cresca insieme al grano tra di loro, nella comunità e nel mondo, ma sono chiamati a riconoscere un segno della magnanimità e misericordia del Signore nel fatto che rimandi il suo giudizio, non perdendo il tempo a loro disposizione in giudizi sterili e dannosi, dedicandolo piuttosto a opere che contribuiscano alla reale crescita del regno, con la pazienza del granello di senape e la forza nascosta e determinata del lievito.

A cura di Maurizio Spanu.