Alla scoperta del nuovo Messale: gesti e atteggiamenti
Dopo aver analizzato brevemente le peculiarità dei Riti di Introduzione e della Liturgia della Parola e prima di addentrarci nella seconda parte dell’Ordinario della Messa, come è previsto nel nuovo Messale Romano (III edizione), ci soffermiamo su alcune note che la CEI ha pubblicato nell’interessante volumetto Un Messale per le Nostre Assemblee: allegato alla presentazione del Messale, vivamente consiglio di acquistarlo al modico prezzo di 6 Euro. Così i nostri vescovi: La Conferenza Episcopale Italiana ritiene opportuno precisare alcune indicazioni che la normativa liturgica affida alle Conferenze Episcopali nazionali (cf. OGMR 386-399) e richiamare l’attenzione su alcuni elementi della celebrazione eucaristica. Anzitutto si elencano i Gesti e gli atteggiamenti durante la celebrazione eucaristica, il richiamo è a quanto indicato nell’Ordinamento Generale del Messale Romano e cioè:
- I singoli fedeli e quindi tutta l’Assemblea è tenuta a stare in piedi dal canto d’ingresso fino alla Colletta compresa.
- Ci si siede dopo l’Amen e si rimane seduti durante la prima e seconda lettura e il salmo responsoriale. Il significato è chiaro: stare seduti è tipico di chi presta attenzione, è l’atteggiamento di colui che ascolta, del discepolo che sta attento alla voce del maestro. Quando parla Dio, tutto tace, tutti ascoltano.
- Intonata l’acclamazione al Vangelo ci si mette in piedi e si sta in piedi alla proclamazione del Vangelo e fino al canto (facoltativo) dell’acclamazione dopo il Vangelo.
- Quindi si sta seduti durante l’omelia e il breve silenzio che segue.
- Di nuovo in piedi dall’inizio della professione di fede fino alla conclusione della Preghiera universale o dei fedeli.
- All’inizio della seconda parte della Messa, durante la presentazione e preparazione dei doni si sta seduti. Se c’è l’incensazione, l’assemblea si alza solo quando il ministro si accinge a incensarla. Ecco però una vera novità: col vecchio Messale prima che il presidente si rivolgesse all’assemblea con le parole Pregate fratelli perché il mio e vostro sacrificio… tutti si mettevano in piedi e rispondevano Il Signore riceva dalle tue mani… Col nuovo Messale invece (anche se non si comprendono le motivazioni) il breve dialogo tra presidente e assemblea si fa mentre tutti rimangono ancora seduti e, solo dopo aver pronunciato la risposta assembleare, tutti si mettono in piedi per ascoltare la preghiera sulle Offerte e acclamare insieme Amen!
- Si sta, dunque, in piedi dall’orazione sulle Offerte fino all’epiclesi sul pane e sul vino (gesto dell’imposizione delle mani) esclusa.
- Si sta possibilmente in ginocchio, dall’inizio dell’epiclesi (che precede il racconto dell’istituzione dell’eucaristia) cioè da quando è posto il gesto sacramentale dell’imposizione delle mani, fino all’acclamazione Mistero della fede.
- Si sta in piedi dall’acclamazione Mistero della fede fino alla comunione dell’assemblea inclusa, dopo la quale si potrà stare in ginocchio o seduti fino all’orazione dopo la Comunione.
Dall’orazione dopo la Comunione sino alla fine si sta in piedi.
I Vescovi precisano anche che durante la lunga proclamazione del racconto della Passione del Signore (Domenica delle Palme e Venerdì Santo), chi vuole può rimanere seduto per una parte della lettura, chiaramente tutti stanno in ginocchio o in piedi durante il passaggio che descrive la morte di Gesù in croce (et emisit spiritus). Le difficoltà dovute allo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi (OGMR 43) possono giustificare una deroga dalla regola generale per singoli fedeli o per il sacerdote stesso.
Circa la posizione delle mani durante la preghiera del Padre nostro, i Vescovi italiani, molto opportunamente, ricordano che si possono tenere le braccia allargate purché questo gesto si compia con dignità e sobrietà in un clima di preghiera filiale, non si tratta di scimmiottare il gesto del presidente, ma di porre un semplice e sincero gesto di preghiera insieme ai fratelli e con essi proclamare la preghiera del Signore.
Tonino Zedda (5 – continua)
Precedenti pubblicazioni
- Primo approfondimento: presentazione
- Secondo approfondimento: l’atto penitenziale
- Terzo approfondimento: il Gloria e la Colletta
- Quarto approfondimento: la Liturgia della Parola