Nuova mostra al Museo Diocesano Arborense: di rame e di vento.

ll Museo Diocesano Arborense ha inaugurato, sabato 26 giugno, la mostra Di terra e di vento, personale dell’artista Wanda Nazzari, curata da Alessandra Menesini, con testi di Mariolina Cosseddu, Alessandra Menesini e Anna Rita Punzo.

La mostra raccoglie negli ambienti del museo, come in un approdo naturale e pensato da tempo, le opere-nido dell’artista. Oggetti scultorei preziosi nelle forme variate negli anni e intrisi di valori radicati nella poetica dell’artista, che della ricerca della spiritualità ha fatto percorso costante e intimamente sofferto.

I primi Nidi di Wanda Nazzari. Affiorano già dalle stesure dei lavori più datati, questi piccoli nuclei, questi punti di snodo, questi battiti del cuore. E pian piano sono venuti allo scoperto, diventando protagonisti assoluti della mostra Di rame e di vento. C’è la loro storia, nelle sale del Museo Diocesano Arborense, il loro cammino e la loro tenacia. Nella lettera apostolica Admirabile signum il pontefice si sofferma sul simbolo della mangiatoia (dal latino praesepium o praesepe), la greppia primo giaciglio di colui che si sarebbe rivelato il pane disceso dal cielo (Gv 6,41), …la notte circonda la nostra vita, Dio non ci lascia soli ma si fa presente (…), la sua vicinanza porta luce dove c’è il buio e rischiara quanti attraversano le tenebre della sofferenza. Da queste riflessioni trae origine la volontà di dedicare la mostra al tema del nido, praesepium in cui la madre nutre la propria prole, sinonimo di grembo materno, di culla, di calore e affetti familiari, metafora di luogo protetto e difeso in cui nascere, crescere e trovare rifugio, essenza coerente e presenza mutevole della raffinata produzione artistica di Wanda Nazzari.

Tra superfici di tessuto di lana, di rame, di carte porose, il nido, attraversato da un’energia di vento che strama le superfici, si declina sempre come una architettura vulnerabile, bisognosa di riparo o scandita in scenari dolorosamente decomposti dove si rapprendono scritture indecifrabili e grumi di fili ritorti.

Con questa mostra il Museo Diocesano Arborense si fa nido, dimora accogliente, admirabile signum di speranza, rinascita e ripartenza dopo la tempesta.


La mostra sarà visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 29 agosto 2021.