Mons. Carboni prende possesso canonico della diocesi di Ales-Terralba

Il rito è avvenuto durante un solenne pontificale domenica 19 settembre ad Ales

Domenica 19 settembre 2021, alle ore 18, nella Cattedrale di Ales, mons. Roberto Carboni ha preso possesso canonicamente della diocesi di Ales-Terralba come Vescovo.

Pur nella semplificazione delle procedure, che da qualche tempo si stanno attuando in certi riti e cerimonie, per essere in linea col vigente Codice di Diritto Canonico e con le rubriche contenute nei libri che regolano la prassi odierna della Liturgia cattolica e romana, è necessario (seppur brevemente) illustrare il significato del rito della Presa di Possesso Canonica di una Diocesi.

Premessa.

Come noto il Santo Padre ha nominato l’Arcivescovo Metropolita di Oristano, mons. Roberto Carboni, che dal momento del trasferimento e della presa di possesso dell’Arcidiocesi Arborense guidava la diocesi di Ales-Terralba in qualità di Amministratore Apostolico (con un riferimento diretto col Papa, attraverso la mediazione della Congregazione dei Vescovi e della Santa
Sede, mediante la Nunziatura Apostolica in Italia), nuovo Vescovo della diocesi di Ales-Terralba (la bolla pontificia riporta l’antico titolo Episcopus Uxellensis-Terralbensis).
Il nuovo Vescovo, non essendo più Amministratore Apostolico, è semplicemente Vescovo Eletto di Ales-Terralba: per poter governare il suo gregge, deve prendere possesso canonico della nuova diocesi. Solo dopo la Presa di possesso canonica che si terrà, nel contesto di un solenne Pontificale, come detto nella Cattedrale di Ales il 19 settembre, dunque, mons. Carboni sarà pienamente Vescovo di Ales-Terralba e dovrà prendersi cura, oltre che dell’Arcidiocesi metropolitana di Oristano, della diocesi suffraganea di Ales-Terralba.

Le due antiche chiese d’ora in poi saranno unite nella persona e nel ministero dell’Arcivescovo Roberto: nella sua persona e nel suo cuore di pastore troveranno rifugio le due comunità diocesane che il pastore dovrà curare come fosse un unico gregge, anche se il gregge giuridicamente rimane in due porzioni distinte della Chiesa di Dio. Tra i primi atti che il nuovo Vescovo dovrebbe compiere vi è la nomina di un Vicario Generale (o di un Delegato) e la costituzione di un nuovo Consiglio presbiterale diocesano; il Cancelliere vescovile (almeno per un anno)
e i Consultori rimangono in carica.

Breve descrizione del rito
Il Codice di Diritto Canonico (ca.382§3) descrive l’atto giuridico della presa di possesso in questi termini: Il Vescovo prende possesso canonico della diocesi nel momento in cui esibisce nella diocesi stessa, personalmente o mediante un procuratore, la lettera apostolica al Collegio dei Consultori, alla presenza del Cancelliere della curia, che mette agli atti il fatto (redigendo un apposito verbale), oppure, nelle diocesi di nuova erezione, nel momento in cui comunica al clero e al popolo presenti nella Cattedrale tale lettera, mentre il presbitero più anziano tra i presenti mette agli atti il fatto. Di solito questo rito, raro e significativo, si celebra, col concorso dell’intero Presbiterio diocesano e religioso e la presenza di larghe rappresentanze del popolo di Dio, nella Cattedrale con la concelebrazione di un solenne pontificale presieduto dal nuovo Vescovo.


La traduzione della Bolla papale di nomina

Francesco vescovo, Servo dei Servi di Dio.
Al venerabile fratello Roberto Carboni, O.F.M. Conv., Arcivescovo Metropolita di Oristano, finora Amministratore Apostolico di Ales-Terralba, nominato Vescovo di entrambe le comunità ecclesiali unite nella persona del Vescovo, salute e Apostolica Benedizione.

Riponendo la fiducia nell’ordinamento divino, consideriamo come agisca in modo mirabile la superna clemenza, la quale, mentre risolve le esitazioni, guarisce così in noi le nostre più
grandi ferite, cosicché per noi possano giovare alla fede più quelle ferite, che la fede stessa, poiché, nel momento in cui i dubbi dissipandosi sono ricondotti alla fede, la nostra mente, tralasciata ogni esitazione, nella fede stessa è rafforzata (cfr. S. Gregorio Magno, Omelie sui Vangeli,26,8).Noi, che a questo ci siamo affidati, mentre ci sforziamo di provvedere con ogni diligenza al bene della Chiesa e alla salute pastorale delle anime, ispirati dal desiderio di servire il popolo e di compiere la missione pastorale della Chiesa, con sentimenti di paterna benevolenza, decidemmo, per dar vigore alle necessità spirituali del gregge della Diocesi di Ales-Terralba, che tu continuassi a guidarlo come Amministratore Apostolico. In séguito,
ascoltato il parere della Congregazione per i Vescovi, nella pienezza della nostra autorità apostolica, considerate le tue fatiche di Pastore finora esercitate e la tua peculiare conoscenza delle caratteristiche e delle necessità dei territori, ti costituiamo Vescovo di Ales-Terralba, concesse le facoltà previste dal diritto e imposte le debite responsabilità.

Inoltre, su parere della medesima Congregazione, uniamo tra loro nella persona del Vescovo l’Arcidiocesi Metropolitana di Oristano e la Diocesi di Ales-Terralba, stabilendo che tu, Venerabile Fratello, sia il solo e il medesimo Vescovo per l’una e per l’altra chiesa. Vogliamo che tu informi di questo nostro decreto il clero e il popolo della comunità ecclesiale di Ales-Terralba, che esortiamo a riceverti onorandoti come padre e maestro.

Guidato dalla tua prudenza, Venerabile Fratello, questo unico gregge cresca così da avere la vita credendo nel nome di Gesù, nel quale ogni costruzione cresce compatta e i fedeli si consolidano per essere dimora di Dio (cfr. Ef. 2,21-22).

Dato a Roma, dal Laterano, il giorno terzo del mese di Luglio, dell’ anno del Signore duemilaventuno, nono del nostro Pontificato.