Simboli dell’Avvento: il presepe.

Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello. (FF XXX, 468).

Ecco come nel 1223 nacque il presepe. Grazie alla devozione del poverello d’Assisi, questo simbolo si diffuse, come tradizione, in tutta Italia e poi in tutto il mondo. A Greccio non ci fu un presepe elaborato come quello che prepariamo nelle nostre case ma solo una mangiatoia organizzata in una caverna con un asino e un bue veri e senza la Sacra Famiglia.

Sopra la paglia, Francesco e i suoi frati poggiarono una pietra per poter celebrare l’Eucaristia. Davanti a quel presepe, il santo tenne umilmente la sua predica di Natale permettendo ai presenti di potersi commuovere guardando per la prima volta qualcosa di molto simile alla mangiatoia di Betlemme descritta nei vangeli.

È tradizione che per la festa dell’Immacolata il presepe venga allestito nelle chiese e nelle case coinvolgendo gruppi e famiglie: è un simbolo da un significato profondo e particolare. Ci ricorda, infatti, che il Figlio di Dio si è incarnato, assumendo in tutto e per tutto la natura umana. È il segno artigianale della speranza che è entrata nel mondo e memoria di Dio che, attraverso Gesù, ci accompagna verso la pienezza della vita dandoci la forza di stare sempre connessi al presente.