Oggi è nato per noi il Salvatore. Salmo 95

Cantiamo il prodigio dell’amore di Dio

Israele, e con esso la Chiesa, lodano la grandezza di Dio che si manifesta nella creazione. Tutte le creature vengono chiamate ad aderire a questo canto di lode, e allora lì si trova anche l’invito: Si rallegrino gli alberi della foresta davanti al Signore che viene.

Il salmo incomincia con un invito festoso a lodare Dio, un invito che apre subito una prospettiva universale: Cantate al Signore da tutta la terra. I fedeli vengono invitati a narrare la gloria di Dio in mezzo ai popoli, poi a rivolgersi a tutte le nazioni per dire i suoi prodigi. Infine, chiede ai fedeli di dire tra i popoli: il Signore regna. Questo popolo sa che il suo Signore è il Dio dell’universo e che tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla. In tal modo il mistero della regalità divina si manifesta nell’Incarnazione. Anzi, colui che regna diventa terrestre, diventa bambino e regna precisamente nell’umiliazione sulla Croce.

È significativo che molti leggessero il v. 10 di questo Salmo con una suggestiva integrazione cristologica: Il Signore regnò dal legno. La Chiesa legge anche questo Salmo come una profezia e, insieme, come un compito. La venuta di Dio a Betlemme fu umile e silenziosa. Soltanto i pastori che vegliavano furono per un momento avvolti nello splendore luminoso del suo arrivo e poterono ascoltare una parte di quel canto nuovo che era nato dalla meraviglia e dalla gioia degli angeli per la venuta di Dio. Questo venire umile e silenzioso della gloria di Dio continua attraverso i secoli.

Là dove c’è la fede, dove la sua parola viene annunciata e ascoltata, Dio raduna gli uomini e si dona loro nel suo Corpo, li trasforma nel suo Corpo. Egli viene. Il canto nuovo degli angeli diventa canto degli uomini che, attraverso tutti i secoli in modo sempre nuovo, cantano la venuta di Dio come bambino e, a partire dal loro intimo, diventano lieti. Noi aderiamo al canto di lode della creazione e la nostra lode è allo stesso tempo una preghiera: Sì, Signore, facci vedere qualcosa dello splendore della tua gloria. Tu vieni a noi ogni giorno per mezzo del sacrificio eucaristico! Dona la pace sulla terra! Rendici uomini e donne della tua pace.

Nel discorso pronunciato a Costantinopoli nel Natale del 379 o del 380, san Gregorio di Nazianzo riprende alcune espressioni del Salmo 95: Cristo nasce: glorificatelo! Cristo scende dal cielo: andategli incontro! Cristo è sulla terra: levatevi! Cantate al Signore, tutta la terra e, per riunire insieme i due concetti, si rallegrino i cieli ed esulti la terra a causa di colui che è celeste ma poi è divenuto terrestre.

Maria dell’Armonia, Servidoras Oristano


Oggi è nato per noi il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, da tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite i suoi prodigi.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.