Dentro la Bibbia. Cana, un luogo simbolico

Il luogo evangelico delle famose nozze è stato individuato in Kefr Kenna

Nel vangelo di questa domenica si fa riferimento a Cana, villaggio della Galilea, indicato tre volte nel Vangelo di Giovanni (2,1; 4,46; 21,2). Anche Giuseppe Flavio lo ricorda nella sua autobiografia (Vita 86). Il sito di Cana è controverso. Gli studiosi medievali ritenevano che fosse Khirbet Qana, località in rovina situata al limite settentrionale della pianura di Battuf, a ridosso di una montagna. Collocata a circa 18 km a nord di Nazareth, non lontano da Sefforis (Bassa Galilea), il paese era un centro importante. Gli archeologi moderni, prevalentemente, localizzano la località evangelica nell’ameno villaggio di Kefr Kenna, a 8 km a nordest di Nazareth, sulla via che conduce a Tiberiade. L’area della città è stata individuata in base alle relazioni dei pellegrini. Teodosio (530) segnala Sefforis a uguale distanza da Nazareth e Cana.

Antonino da Piacenza (570) afferma che da Tolemaide (Cirenaica) si reca a Sefforis, poi a Cana, dopo aver percorso tre miglia. Qui, secondo il suo racconto, si sedette e incise il nome dei suoi genitori sulla panca nella quale si sedette Gesù durante la cerimonia. Vi trovò due delle sei giare che si utilizzarono per il pranzo nuziale. Secondo il Vangelo di Giovanni: vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea. Vi erano là sei anfore di pietra contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri d’acqua (Gv. 2, 1-11). Sul sito del luogo della cerimonia, oggi si erge un santuario custodito dai francescani. Al centro della chiesa si conservano due idrie in ricordo del miracolo. In quello stesso luogo ci sarebbe stata una chiesa-sinagoga costruita da un certo Giuseppe, conte di Tiberiade, col permesso di Costantino.

Nei versetti del suo Vangelo, Giovanni specifica che la località ove avvenne il primo miracolo di Gesù era Cana di Galilea, per distinguerla da altri luoghi citati nella Scrittura. A Kefr Kenna sono conosciute da secoli alcune strutture sinagogali, che si ritiene sorgessero sul luogo tradizionale del primo miracolo di Gesù. Su tali rovine, nel 1879 i padri francescani costruirono una chiesa, riutilizzando parzialmente materiale antico; per esempio, le colonne con capitello semplice e austero della facciata. Nel 1969, i sondaggi eseguiti sul lato nord della chiesa attuale condussero al rinvenimento di un edificio romano. In quell’area fu scoperto un edificio con grossi lastroni. Durante lo scavo furono ritrovati anche resti di pavimenti musivi con motivi geometrici e floreali. La datazione di questi reperti è collocata intorno al IV secolo d.C.

Presso gli Ebrei le nozze si celebravano pubblicamente con molto sfarzo. Intorno al tramonto, lo sposo velato, ornato e coronato di fiori, seguito dagli amici che lo accompagnavano con canti e musiche, si recava a prendere la sposa. Costei, che al mattino si era purificata in un bagno rituale e si era vestita con abiti splendenti, coronata anch’essa di fiori, sciolti i capelli e coperti di un velo, segno di sottomissione al suo sposo, attendeva circondata dalle amiche, che le cantavano in coro le lodi. Cana era forse la città natale di Simone (lo Zelota o il Cananeo), un altro apostolo di Gesù; essa era la patria di Natanaele, che più tardi Filippo condusse dal Maestro.

L’episodio delle nozze di Cana è in contrasto con il disprezzo che accompagnava la valutazione della regione galilaica. Secondo i farisei (gruppo ebraico non sacerdotale che si atteneva a una rigorosa interpretazione della legge), un profeta non poteva sorgere dalla Galilea.

a cura di Giovanni Enna

pubblicato su L’Arborense n. 1 del 2022