Dalla pandemia agli orrori della guerra: una preghiera incessante

Chi ha un cuore sintonizzato con Dio, quando vede il pentimento di una persona, per quanto gravi siano stati i suoi errori, se ne rallegra. Non rimane fermo sugli sbagli, non punta il dito sul male, ma gioisce per il bene, perché il bene dell’altro è anche il mio! È passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che, come ogni guerra, rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi.

Queste le parole pronunciate da papa Francesco durante l’Angelus di domenica scorsa. Prego per ogni responsabile politico di riflettere su questo, di impegnarsi su questo! E, guardando alla martoriata Ucraina, di capire che ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti. Due anni fa, ha ricordato il pontefice, abbiamo pregato insieme perché la pandemia avesse fine e in questi giorni ci ritroviamo a pregare per la fine della guerra: tra gli strumenti che ci aiutano in questo ci sono anche i piccoli dettagli della liturgia che, giorno dopo giorno, esprimono ciò che noi talvolta facciamo fatica a trasformare in parole.

Soffermandoci sull’eucologia della V domenica di Quaresima, composta dalla colletta, dalla preghiera sulle offerte e da quella dopo la comunione, ci accorgeremo di come queste trattino i temi che, illustrati nel Vangelo e nelle letture che ascolteremo, sono particolarmente cari a tutti noi in questo percorso quaresimale. Senza trascurare l’Antifona che si rivolge a Dio definendolo come Dio della nostra difesa (cfr Sal 42,1-2) la Colletta invoca il suo aiuto misericordioso affinchè, seguendo l’esempio di Cristo, anche noi possiamo camminare nella stessa carità che lo spinse ad abbracciare la croce per dare la vita al mondo.

Seguendo le parole della preghiera sulle offerte chiederemo a Dio di essere purificati dalla forza del sacrificio del Figlio e, dopo la Comunione, renderemo grazie per aver avuto la possibilità di comunicarci al suo Corpo e al suo Sangue, domandando di poter rimanere membra vive di Cristo. Ed è attraverso questi piccoli dettagli, talvolta trascurati, che la preghiera si rivela uno dei pochissimi ma potentissimi strumenti a nostra disposizione anche in tempo di guerra: attraverso la preghiera le nostre intenzioni arriveranno alle orecchie di Dio che, a Suo tempo e a Suo modo, le esaudirà.

A cura di Valentina Contiero

Pubblicato su L’Arborense n. 12 del 2022