Avvento: prepariamoci a vivere un Natale cristiano

Alcuni segni, ogni settimana, per aiutarci a riconoscere l'essenziale

Ecco alcuni segni per aiutarci a vivere il tempo di Avvento…

Ogni settimana un segno…


Primo segno: dal panettone al pane… recuperiamo il senso profondo della natività

Siamo all’inizio di un nuovo Anno Liturgico: il Cristo che è venuto, duemila anni fa, nella povertà, tornerà nella gloria alla fine dei tempi… e nel frattempo? Egli è il Veniente cioè viene continuamente a noi. Abbiamo però perso la delicatezza profetica e la capacità di leggere i segni dei tempi. Ci accorgiamo, con amarezza, che sta arrivando Natale solo perché in giro vediamo panettoni e sacchi pieni di regali. Ma il vero Natale ha poco a che vedere coi panettoni. La Natività ha il sapore del pane: di un semplice pane di grano che quel Bambino, buono come il pane, ci vuole donare. Ci aspetta nella Casa del pane… non del panettone!


Secondo segno: la luce oltre le luminarie… per cogliere il senso profondo del suo fulgore 

Facciamo un passo ulteriore nel cammino dell’Avvento. La festa del Natale si caratterizza per la simbologia della luce. Il Figlio di Dio è venuto alla luce a Betlemme: egli è la Luce che brilla nel mondo. In questo periodo siamo invasi da luci: case e palazzi, chiese e piazze, strade e mercati… è  tutt’un brillare di luci intermittenti, affascinanti, fantasmagoriche, ci emozioniamo e crediamo di trovare la pace… spesso però sono luci fredde, inutili, uno spreco: non hanno il potere di riscaldare né di rischiarare. Povere luci senza la luce della sua cometa ci accorgiamo di essere sempre più poveri, nelle nostre notti oscure.


Terzo segno… I regali per una festa degli sprechi… Dio invece ci dona suo figlio

Fin dal mese di novembre vengono predisposte le liste, più o meno lunghe, dei regali da fare per Natale… e, di solito, vengono accompagnate da sospiri lamentosi: Uffa, questi regali sono solo spese e sprechi inutili. Ci sono poi gli immancabili furbetti che cercano di riciclare vecchi regali inutili, scovati nel fondo di qualche scatola riposta in soffitta. È quasi un dovere spendere, sembra che non se ne possa fare a meno… gli analisti economici dichiarano, candidamente, che le spese sono in netta ripresa: pare che per le feste natalizie di quest’anno si spenderanno oltre sei miliardi di Euro… una follia. Eppure il dono più grande lo riceveremo, ancora una volta, da Dio: il suo Figlio Gesù… ancora una volta del tutto gratis!


Quarto segno: Gesù ha cercato una famiglia, per questo è nato, per questo è venuto al mondo

Anche i detti popolari ci possono aiutare a vivere un vero Natale. Dice il proverbio Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. Come interpretare questa massima? Qualcuno afferma che se a Natale il freddo ci costringe a stare a casa, a Pasqua il clima primaverile ci consiglia di uscire. Altri lo collegano a un uso del passato: quando le feste si trascorrevano con i parenti; le giovani spose, in particolare, dovevano passare il Natale in casa della famiglia del marito. Secondo me, questo proverbio si nutre di vangelo: a Natale si parla di Gesù che nasce e trascorre il tempo con la sua famiglia; a Pasqua Gesù si trova a Gerusalemme e celebra una Cena speciale con gli amici. Natale e Pasqua sono un’unica festa.