Giubileo 2025: note del direttore dell’ufficio liturgico

Con la Bolla Spes non confundit dello scorso 9 maggio il Santo Padre Francesco ha indetto ufficialmente il Giubileo Ordinario dell’anno 2025.

Sembra, pertanto, opportuno ricordare alcune indicazioni riportate nella stessa Bolla, le Indulgenze concesse dalla Penitenzieria Apostolica e le indicazioni del nostro Arcivescovo.


Inizio e fine del Giubileo nelle Chiese Particolari

La Spes non confundit dispone che domenica 29 Dicembre 2024, Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, in tutte le Cattedrali i Vescovi celebrino la Santa Eucarestia come solenne apertura dell’anno giubilare[1].

Il rito, predisposto dal Dicastero per l’Evangelizzazione, prevede che la celebrazione si articoli in quattro momenti: la collectio (raduno) del popolo di Dio; il pellegrinaggio; il rito di ingresso solenne nella Chiesa Cattedrale; la Celebrazione eucaristica con, al termine, la Benedizione Papale con annessa Indulgenza che tutti i fedeli potranno conseguire alle solite condizioni (Confessione Sacramentale, Comunione, Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre)[2].

Mons. Arcivescovo ha stabilito quanto segue per la domenica 29 dicembre 2024:

  1. La collectio si terrà nella Chiesa di San Francesco in Oristano e la celebrazione avrà inizio alle ore 16,30.
  2. I presbiteri, i diaconi e gli altri ministri indosseranno i paramenti nella sacrestia della stessa chiesa entro le ore 15.
  3. Il pellegrinaggio percorrerà la via Duomo e quindi si dirigerà verso la Cattedrale dove, alle ore 17, ci sarà la celebrazione dell’Eucaristia.
  4. I parroci informino la comunità che non vi saranno messe vespertine, per poterci ritrovare attorno all’Arcivescovo, in Cattedrale, in un’unica celebrazione.

L’Anno Santo si concluderà, nelle Chiese particolari, domenica 28 dicembre 2025.


Chiese Giubilari

Sempre nella Bolla di indizione viene affermato: «in questo Anno giubilare i Santuari siano luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza»[3].

A tal motivo Mons. Arcivescovo ha decretato che nella nostra Arcidiocesi le chiese giubilari saranno:

  • la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Oristano,
  • la Basilica Minore di Nostra Signora del Rimedio in Donigala Fenughedu (OR),
  • la Basilica Minore con l’annesso Santuario di Nostra Signora di Bonacatu in Bonarcado (OR)
  • la Chiesa Parrocchiale con l’annesso Santuario di Sant’Ignazio da Laconi in Laconi (OR).

Ogni Parrocchia, Unità Pastorale, Forania o Ufficio Pastorale potrà – in accordo con il Parroco della Cattedrale o con il Rettore dei vari Santuari diocesani – promuovere occasioni di pellegrinaggio, preghiera e spazi per vivere il Sacramento della Riconciliazione, soprattutto per quelle persone che non potranno recarsi a Roma.


L’indulgenza Plenaria

La Penitenzieria Apostolica ha stabilito che: «durante il Giubileo Ordinario del 2025 resta in vigore ogni altra concessione di Indulgenza. Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il Sacramento della Penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio»:

  1. nei sacri pellegrinaggi verso qualsiasi luogo giubilare (comprese Roma e la Terra Santa) partecipando a una Messa, alla celebrazione della Parola, alla Liturgia delle Ore, alla Via crucis, al Rosario mariano, all’inno Akathistos, a una celebrazione penitenziale con confessioni individuali. Nell’organizzazione dei pellegrinaggi si sottolinei che «mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità»[4];
  2. nelle pie visite ai luoghi giubilari, individualmente o in gruppo, intrattenendosi per un congruo tempo nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre nostro, la Professione di Fede e invocazioni alla Madre di Dio;
  3. partecipando con animo devoto alle Missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica secondo la mente del Santo Padre;
  4. accostandosi per la seconda volta nello stesso giorno alla Comunione durante una celebrazione eucaristica;
  5. nel compimento delle opere di misericordia (corporali e spirituali) e di penitenza, comprese le visite, per un congruo tempo, ai fratelli che si trovano in necessità o difficoltà;
  6. mediante iniziative che attuino in modo concreto e generoso lo spirito penitenziale, riscoprendo in particolare il valore penitenziale del venerdì: astenendosi da futili distrazioni (reali o virtuali) e da consumi superflui, devolvendo denaro ai poveri, sostenendo opere di carattere religioso o sociale, dedicando un tempo congruo al volontariato.

Chi fosse impedito per gravi motivi (ad es. Claustrali, anziani, infermi, reclusi o chi presta servizio continuativo ai malati) può conseguire l’Indulgenza alle medesime condizioni se, «uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o lì dove l’impedimento li trattiene il Padre nostro, la Professione di Fede e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita».


Il Sacramento della Penitenza

La Penitenzieria Apostolica, nel già citato documento,

  1. «esorta tutti i sacerdoti ad offrire […] la più ampia possibilità ai fedeli di usufruire dei mezzi della salvezza adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni […], programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente»;
  2. concede ai sacerdoti che accompagneranno o si uniranno a pellegrinaggi giubilari fuori della propria Diocesi di avvalersi delle stesse facoltà concesse nella propria Diocesi;
  3. ricorda che il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha concesso, con il Motu Proprio Misericordia Dei, la possibilità, secondo l’opportunità pastorale, per i sacerdoti che non concelebrano, di ascoltare le confessioni anche durante la celebrazione della Santa Messa[5].

Don Omar Orrù, Maestro per le Celebrazioni Liturgiche Arcivescovili


 

Note

[1] Francesco, Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 Spes non confundit (09.05.2024), 6.

[2] Penitenzieria Apostolica, Sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025 indetto da Sua Santità Papa Francesco (13.05.2024).

[3] Spes non confundit, 24.

[4] Spes non confundit, 5.

[5] Cf. Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica in forma di Motu Propri, Misericordia Dei su alcuni aspetti della celebrazione del Sacramento della Penitenza (07.04.2002), n. 2.