In pellegrinaggio da Maria per essere accoglienti
Anche la Chiesa Arborense, prendendo spunto dal Giubileo dei Diaconi che si terrà a Roma nei giorni 21-23 febbraio 2025, ha pensato di organizzare un evento giubilare. Perciò, come Delegato diocesano dell’Ufficio per i Ministeri laicali, istituiti e di fatto, e del Diaconato permanente, accogliendo l’invito rivolto da mons. Emanuele Lecca, Priore-Parroco di Bonarcado (e rettore di quella Chiesa Giubilare), ho pensato di proporre alle nostre 85 parrocchie, un Giubileo dei Ministeri laicali, compresi le Ministre e i Ministri Straordinari della Comunione, e il Diaconato permanente.
Abbiamo perciò deciso, in comunione con mons. Arcivescovo, di proporvi questo momento giubilare da celebrare domenica 23 febbraio. Il programma prevede l’arrivo (intorno alle ore 16) dei pellegrini nel piazzale e nella chiesa di San Sebastiano a Bonarcado: i ministri istituiti, ma anche quelli che svolgono un ministero di fatto nelle nostre comunità parrocchiali (lettori, accoliti e ministri straordinari della Comunione) che di solito indossano, durante l’esercizio del ministero, un abito liturgico (camice o alba) possono indossarlo anche durante il nostro Giubileo.
Dopo un primo momento di preghiera, partirà il cammino penitenziale dei pellegrini, dalla chiesa di San Sebastiano verso la Basilica di Santa Maria; giunti nel piazzale basilicale compiremo un gesto semplice, ma altamente simbolico: faremo un passaggio dentro il Santuario di Nostra Signora di Bonacatu, per salutare la Vergine Maria e venerare la sua immagine incoronata, impressa nell’antica e artistica formella. Sarà come entrare in punta di piedi in casa di Maria, per ammirare il suo santuario e per contemplare quella cara dolce immagine, che da secoli accoglie con amore (cun bonu accatu) i figli di Sardegna, che si recano a invocare e supplicare, come fecero gli sposi di Cana e ottenere, attraverso l’intercessione di Maria, dal suo divin Figlio, il dono abbondante di un vino prelibato che sostituisca l’acqua della purificazione rituale.
Sarà bello e suggestivo varcare, anche senza sostare, in preghiera silenziosa, il piccolo santuario bonarcadese di Maria, per procedere poi verso la grande Basilica Giudicale dove, attorno alla Mensa della Parola e del Pane di Vita ci sentiremo una comunità di fratelli e sorelle che svolgono in semplicità e generosità un ministero per il servizio e l’edificazione delle nostre comunità.
I ministeri istituiti del Lettorato, dell’Accolitato e del Catechista, nella visione ecclesiale scaturita dalla Riforma operata dal Concilio Ecumenico Vaticano II e confermata dal Magistero dei Papi (da Paolo VI a Francesco) sono preziosi e indispensabili, nella visione di una Chiesa tutta ministeriale: anche se non hanno la stabilità e la pienezza spirituale del Sacramento dell’Ordine, che configura a Cristo sommo Sacerdote e Buon Pastore, i ministeri laicali, compreso quello straordinario della Comunione che era stato aperto da subito anche alle donne e che oggi viene, in qualche modo superato, per un ministero liturgico (quello dell’Accolitato), che da oltre 40 anni arricchisce le comunità parrocchiali ed ecclesiali che sostanzialmente diventa più stabile, e quindi più ecclesiale, e il Diaconato permanente che, nella nostra Chiesa Arborense, sopravvive generosamente in soli due ministri ordinati oltre trent’anni fa, dall’Arcivescovo Tiddia, il diacono Ignazio Piras e il diacono Antonio Graniti, chiedono spazi ecclesiali per una rinnovata fioritura vocazionale al ministero.
Il pellegrinaggio a Bonarcado, ne sono certo, sarà un momento provvidenziale per invocare dalla Vergine Maria i necessari ministeri, uomini e donne con la passione del servizio generoso e gratuito rivolto soprattutto agli ultimi, ai malati, agli anziani, alle nostre comunità.
Tonino Zedda, Delegato diocesano dell’Ufficio per i Ministeri laicali e del Diaconato permanente