Arcidiocesi di Oristano
Giornata Diocesana Evaristiana
Putzu Idu- Chiesa Mandriola, Sabato 28 agosto 2010
16.30 – Apertura della giornata: Inno Evaristiano “Portiam le mani al viso”
Introduzione di S.E. l’Arcivescovo di Oristano, Mons. Ignazio Sanna
Saluti del Parroco di San Vero Milis, Don Gerardo Pitzalis
Saluti del Sindaco di San Vero Milis, Dr.ssa Flavia Adelia Murru
Saluti del Prefetto di Oristano, Dr. Giovanni Russo
17.00 – Presentazione delle comunità della Compagnia del Sacro Cuore
Donigala (Casa Madre e Asilo)
Cagliari
Bauladu
Serramanna (Asilo, Tancato)
Villasimius
Putzu Idu
Intermezzo: “Inno alla vita”
18.00 – Incontro socioculturale
Dr. Elia Orrù: Presentazione dell’“Associazione Madre Beniamina Piredda”
Suor Margherita Piludu – Signor Renato Addisani: “Restituzione degli esercizi spirituali”
Mons. Tonino Cabizzosu – Prof. Paolo Gheda – Prof. Andrea Bobbio: “Profilo storico-pedagogico della Compagnia del Sacro Cuore di Evaristo Madeddu”
Lettura di un “Discorso” di Evaristo Madeddu
19.30 – Santa Messa solenne presieduta da S.E. l’Arcivescovo di Oristano Mons. Ignazio Sanna
21.00 – Rinfresco alla “Casa al mare” della Comunità evaristiana di Putzu Idu
Compagnia Evaristiana via Evaristo Madeddu 43 Loc. Putzu Idu 09070 San Vero Milis
evaristiane@tiscali.it
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EXCURSUS STORICO SULLa Compagnia del Sacro Cuore di Evaristo Madeddu e la Chiesa
di Paolo Gheda
Dall’incontro tra Evaristo Madeddu e Beniamina Piredda sorse a Mandas nel 1928 la Compagnia del Sacro Cuore: gli Evaristiani e le Evaristiane formarono una comunità “mista” con laici, aperta alla Chiesa locale. Per problemi con il clero, la Compagnia spostò la sede centrale presso Donigala (Oristano), dove nel 1934 mons. Del Rio approvò la divisa religiosa. Nel 1935 però l’arcivescovo di Cagliari Piovella ritenne che un laico non poteva imporre l’abito e quindi, nel 1936, la Congregazione per i Religiosi negò l’approvazione all’opera perché Madeddu era un secolare sposato. L’istituto, ben accolto nel territorio, sollecitava il proprio inquadramento canonico; tra il 1944 e il 1945 fu approvato dagli ordinari di Cagliari, Oristano e Ales; inoltre, nel 1948 la Congregazione dei Religiosi la fece visitare da p. Federico da Baselga; permanevano però dubbi e nel 1950 il nuovo arcivescovo di Cagliari Botto, noto per il suo spirito rigorista, decretò il toglimento dell’abito. Il fondatore obbedì e nel contempo scrisse le “Tavole di fondazione” per codificare il carisma. Al 1955 risalgono le Costituzioni dei due rami, e il rilancio dell’opera evaristiana in Oristano, che portò al decreto di mons. Fraghì del 24 settembre 1958, erigente la Compagnia delle Figlie del Sacro Cuore in Pia Associazione. Il 3 aprile 1965 ancora mons. Fraghì costituì canonicamente la Compagnia Evaristiani del S. Cuore in «Società laicale di uomini viventi in comune sine votis». Questi riconoscimenti non poterono assicurare all’opera la dimensione diocesana che avrebbe meritato: nel 1987 una comunicazione della Congregazione per i Religiosi le ritenne disposizioni emanate “inconsulta sede apostolica”, senza la necessaria forza canonica. Dopo una recente fase di complicazioni interne, oggi la famiglia evaristiana, ancora vivace, attende quel riconoscimento del diritto diocesano, con ramo maschile e femminile e terziariato laicale, che per le iniziative assistenziali ed educative e la dimensione intrinsecamente religiosa dei suoi aderenti, meriterebbe.