La decisione di papa Francesco di aprire i Ministeri istituiti del Lettorato e dell’Accolitato anche alle donne, attraverso il motu proprio Spiritus Domini dell’11 gennaio 2021, è stata per molti versi rivoluzionaria. Papa Bergoglio ha volutamente modificato così la prassi ecclesiale (già riformata da Paolo VI su precisa indicazione del Concilio Vaticano II), e anche il Codice di Diritto Canonico per istituzionalizzare la loro presenza nel servizio liturgico e nella pastorale comunitaria, con l’introduzione anche di un nuovo ministero quello del Catechista.
Questa storica impostazione ecclesiale è scaturita dall’assise conciliare. Ma come tutte le riforme, la sua integrazione e accoglienza nella pastorale ordinaria è lenta, prudente… forse anche troppo. Si tratta di acquisire una nuova mentalità che ha due aspetti fondamentali: da un lato si tratta di declericalizzare i ministeri e renderli per quello che sono, cioè servizi per la comunità non gradini verso il sacerdozio ministeriale (come era nell’antica prassi), ma impegni e ministeri che nascono non dal sacramento dell’Ordine ma dal Battesimo.
Questa decisione riconosce la dignità di tutti i battezzati e promuove la corresponsabilità laicale, valorizzando il contributo, la sensibilità e i tipici doni che anche le donne fanno alla Chiesa, specialmente per la lettura della Parola, il servizio all’Altare e la Catechesi.
I ministeri del Lettorato e dell’Accolitato sono ora aperti anche alle donne. Papa Francesco ha istituzionalizzato il servizio delle donne nella Liturgia e e nella Pastorale, legittimando il loro contributo nella proclamazione delle letture, nel servizio all’Altare (come Accolite) e nell’educazione alla fede (Catechiste). Papa Francesco ha, finalmente, istituzionalizzato questa nuova visione ministeriale, andando a modificare il canone 230 del Codice di Diritto Canonico. Tale decisione si inserisce in un’ottica di rinnovamento delle pratiche ecclesiali, più volte richiesta dalle Conferenze Episcopali e da diversi incontri del Sinodo dei Vescovi. Un nuovo modo di vivere la ministerialità.
La Chiesa Arborense già da subito ha accolto questa nuova visione. L’Arcivescovo Carboni nel 2023 ha nominato un suo Delegato e ha costituito il nuovo Ufficio Diocesano per i Ministeri laicali e per il Diaconato permanente, incaricando mons. Antonino Zedda. Il Delegato da subito si è mosso costituendo il Gruppo ecclesiale per i Ministeri e l’Ordine del diaconato: un piccolo gruppo di laici ha iniziato a seguire i corsi presso l’Istituto di Formazione Teologica diocesano.
Nel frattempo il Vicariato Urbano in collaborazione con l’Ufficio dei Ministeri ha organizzato una serie di incontri per i lettori e per gli altri animatori pastorali.
Dopo due anni di formazione, seguiti da una cinquantina di laici e laiche delle 8 parrocchie cittadine e dei paesi vicini, quest’anno proponiamo un cammino di formazione che, attraverso dieci incontri (di due ore ciascuno), nei giovedì dei mesi di ottobre, novembre e dicembre, offrirà ai lettori di fatto, ma anche ai candidati al ministero istituito dei Lettorato un intenso percorso formativo. Le guide e i formatori sono presbiteri e laici arborensi esperti in vari settori.
Si parte giovedì 9 ottobre dalle 18 alle 20 nell’Aula Magna dell’ex ISR in via Cagliari. Tutti gli interessanti posso prendere visione e iscriversi al percorso.