Congresso Eucaristico 2022: avviati i lavori di preparazione

Il Congresso Eucaristico Nazionale è la tappa contemplativa del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. Questo è uno dei modi con il quale il Congresso Eucaristico è stato definito nel corso dell’incontro dei delegati diocesani in preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale che si è tenuto a Matera dal 10 al 12 marzo scorso, e che mi ha aiutato meglio a comprendere l’utilità e l’opportunità del suo essere celebrato.

Papa Francesco, indicendo il Sinodo, ha sottolineato come esso sia e debba nascere e alimentarsi grazie allo Spirito e all’incontro con il Signore nella Parola e nell’Eucaristia: è da questo incontro che, costantemente, veniamo spinti a non restare isolati, distanziati, ma a nutrire relazioni autentiche. In quest’ottica, il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha definito il Congresso come parte integrante del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, in quanto manifestazione di una Chiesa che trae dall’Eucaristia il proprio paradigma sinodale. Il tema del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale, che si terrà a Matera dal 22 al 25 settembre di quest’anno, è Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale.

Sarà proprio il tema del Pane a guidare quelle giornate, ma sin da ora troveremo modi e tempi per iniziare ad assaporare con rinnovato stupore ed entusiasmo il gusto di quel cibo che ci rende partecipi della vera vita e che, in Cristo, ci rende capaci di offrire noi stessi per spargere il suo profumo. Eravamo in tutto circa 130 delegati da tutta Italia e, insieme alla presentazione del tema e delle giornate congressuali, nonché alla possibilità di ammirare e conoscere una città unica al mondo per il suo fascino e la sua conformazione, certamente ciò che maggiormente ci ha edificato è la bellezza di poter condividere la stessa fede eucaristica filtrata dalla sensibilità e la storia di ogni regione d’Italia.

Con semplicità vogliamo spezzarlo con voi questo pane, farvelo gustare per poter tornare alle fonti, per sentire il calore dell’amicizia, per rivivere la grandezza della condivisione, per tornare alla fragranza delle cose autentiche. Così ci ha accolto mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina ed è stato con questo clima amicale e fraterno che abbiamo accolto le proposte con le quali siamo stati accompagnati nel corso di questi giorni di preparazione. Non è certamente mancato un attento confronto con la realtà nella quale il Congresso viene a collocarsi, in una Chiesa che vive la fatica di una ripartenza post-pandemica e in un tempo che sperimenta terribili nuovi venti di guerra.

La domanda più volte presentata è stata: ma è opportuno un Congresso Eucaristico Nazionale in questo tempo? La risposta è stata sempre positiva, per il fatto stesso che è nell’oggi della storia, con le sue storture e strutture spesso fatiscenti, che Cristo si fa pane spezzato e vino versato. La realtà è continuamente superiore all’idea ed è proprio in questa realtà, stanca e scoraggiata, che si avverte l’urgenza di riassaporare la presenza del Signore e di rinnovare uno stile eucaristico delle nostre Chiese nel nostro tempo, come ha magistralmente esposto nella sua relazione il prof. Gianluca Bellusci, direttore dell’Istituto teologico della Basilicata. Da ogni diocesi converrà a Matera una delegazione formata da sette persone nominate dal vescovo, ma sarà possibile organizzare pellegrinaggi in modo autonomo.

In ogni caso l’invito è che sia un evento che coinvolga tutta Italia e che nelle singole diocesi si vivano giornate che aiutino a tornare al gusto del pane. Muoviamo i primi timidi passi… Vedremo cosa lo Spirito ci suggerirà per i prossimi mesi.

Don Enrico Porcedda, delegato diocesano

Pubblicato su L’Arborense n. 10 del 2022