Ferma condanna del Presbiterio arborense degli abusi su minori e sulle persone vulnerabili

Il 17 giugno 2024 un nutrito gruppo di sacerdoti dell’Arcidiocesi di Oristano, alla presenza dell’Arcivescovo mons. Roberto Carboni, ha incontrato nell’aula Paolo VI del Seminario Arcivescovile di Oristano, padre Paolo Contini per ascoltare, dalla sua viva voce, il racconto dell’ormai nota denuncia per gli abusi avvenuti nel Seminario dei frati minori conventuali in Oristano, durante gli anni della sua formazione iniziale.

Padre Paolo ha documentato, con molti dettagli, la veridicità della sua denuncia e la gravità del reato subìto. Allo stesso tempo, tutti i presenti hanno potuto prendere atto, in base alla documentazione presentata, di un percorso non lineare e di evidenti incongruenze rispetto alle intenzioni e alle norme fortemente volute da papa Francesco e pubblicate in vari documenti fra cui le Linee Guida pubblicate dalla CEI nel 2019 e riviste nel 2023, il Vademecum su alcuni punti della procedura nel trattamento dei casi di abuso sessuale di minori commesso da chierici (del 5 giugno 2022), e ulteriormente ribadite nel Motu proprio Vox estis lux mundi (del 25 marzo 2023), in cui vengono adottate a livello ecclesiale universale le procedure volte a prevenire e contrastare questi crimini che feriscono profondamente le persone coinvolte e la comunità ecclesiale.

Preso atto della comunicazione di padre Paolo, i sacerdoti arborensi presenti all’incontro, riflettendo anche la posizione espressa dall’Arcivescovo, hanno voluto comunicare quanto segue:

“Come sacerdoti dell’Arcidiocesi di Oristano, manifestiamo piena solidarietà nei confronti di padre Paolo Contini e chiediamo, con lui e per lui, un equo processo canonico. Prendiamo le distanze da chiunque volesse difendere o minimizzare la responsabilità di chi si è macchiato degli abusi. Esprimiamo la nostra decisione di stare dalla parte della vittima e nel condannare, senza alcun indugio, tutti i casi di pedofilia e di abusi sui minori e sulle persone vulnerabili, come tutti i pedofili e le persone che abusano in qualsiasi ambito, sia esso familiare, civile o ecclesiale, della fiducia delle persone minori loro affidate. La denuncia di padre Paolo non è un fatto privato, ma è una ferita che addolora e coinvolge tutta la Chiesa e per questo manifestiamo ad alta voce contro il reato di pedofilia e chiediamo giustizia per il nostro confratello che ne è stato vittima. Auspichiamo che anche l’Ordine Francescano Conventuale prenda una ferma posizione di condanna sulla vicenda”.

Ufficio Comunicazioni Sociali, Arcidiocesi di Oristano