Via Martyrum: una Chiesa irrigata dal sangue dei martiri e dal profumo dei santi

Il percorso dell'Ufficio Diocesano per la Pastorale del Turismo e del Tempo Libero per il triennio 2019-2021

L’Arcidiocesi di Oristano è terra di servi di Dio (3), venerabili (1), beati (1), santi (1) e martiri (6). C’è un’agiografia, pertanto, da leggere nella geografia delle 85 parrocchie arborensi, con alcune concentrazioni che ne fanno un unicum nella regione Sardegna: il triangolo benedetto di Laconi, Gesturi e Genoni.

2019-2021. Tre cammini dell’anima
L’intento per il 2019-2021, in qualità di responsabile dell’Ufficio della pastorale del Turismo e Tempo libero, è di regalare ai pellegrini, diocesani e no, una sorta di cammino dell’anima da compiere suoi luoghi e nelle comunità dove questi uomini e donne sono nati o hanno dato la loro vita per Cristo.  Raggiungere le comunità, camminare nelle strade, visitare le chiese, entrare in contatto con la natura di quei siti aiuterà a irrobustire la fede e a riscoprire la bellezza e il fascino della vita cristiana. Si tratta di compiere un percorso interiore che porti a cogliere come la Grazia di Dio è sempre in azione e lo Spirito Santo operi il miracolo della santità tra noi ieri come oggi.

24 marzo 2019: La Via Martyrum |2020-2021: Via Sanctorum e Via Mariae

Si comincia il 24 marzo 2019 con la Via Martyrum arborensi, si proseguirà con la Via Sanctorum e infine con la Via Mariae. La scelta di unire le diverse comunità in rete e di connetterle tra loro attraverso questi amici e amiche di Dio e della Madre del Signore, costituisce la novità di questa proposta e al contempo diviene metafora di “una chiesa in uscita” (Evangelii Guadium, 20-24), che cammina, incontra e testimonia la sua fede mentre rende lode a Dio, che suscita nei suoi figli e figlie il dono della santità.  Pertanto, il primo e il secondo cammino, da una parte, ci si augura assolvono il compito di far conoscere coloro chi ci hanno preceduto nel cammino della fede e hanno vissuto in maniera eroica le virtù cristiane e, dall’altra, nutriamo l’auspicio di suscitare in coloro che intraprenderanno i cammini lo stupore della bellezza per la santità di cui è intrisa l’Arcidiocesi arborense, così da suscitare quell’imitazione “per attrazione” (EG, 14) per la quale la Chiesa cresce e si rinnova mediante la santità dei suoi membri di ieri e di oggi.

Vie come Itinera Stuporis ed esperienza di preghiera
Tutti e tre le vie si connotano come itinera stuporis, capaci cioè di generare e alimentare un’esperienza di fede, di divenire luoghi di luce e di preghiera, occasione d’incontro che si fa relazione, comunione e condivisione come singoli, gruppi e comunità ospitanti, in uno scambio che arricchisce tutti, sia chi accoglie e sia chi viene accolto. Ad ogni tappa, dopo l’accoglienza, seguirà il momento della preghiera e qualcuno che evochi le parole per la narrazione di uno o più aspetti della passio\vita del servo di Dio o del venerabile, del beato o del santo o del martire.

Cattedrale e Norbello: Le Porte della Via Martyrum

Le due comunità della cattedrale e di Norbello saranno le porte di accesso della Via Martyrum. a loro il compito di accoglier e offrire la credenziale al pellegrino, dove verranno apposti sulle 5 tappe della via il timbro dell’avvenuto passaggio. Sarà pure offerto del materiale relativo al martire, l’inno e  una mappa che illustri il percorso (in auto, a piedi o in bici, là dove sarà possibile), così pure i punti di ristoro e le informazioni utili e di servizio. Il 2019 non potrà che essere un anno di rodaggio. Impossibile pianificare tutto a tavolino.

2019-2021: L’Agiografia sarda viaggia nella geografia della Sardegna

Occorrerà verificare la bontà e fattibilità della proposta offerta. Continuare a farla conoscere. Aiutare a capirne le ragioni. Valutare a medio e lungo termine se l’offerta troverà accoglienza. Per poi pensare a una rete che da diocesana e arborense si espanda e diventi regionale in modo tale che s’interconnetta con le altre nove diocesi sarde, rendendo così visibile come la geografia della Sardegna sia in realtà anche un’agiografia. La santità e il martirio, infatti, non hanno confini. La nostra Isola non ha solo spiagge, mari e monti ma anche santi e sante, martiri e questa bellezza della santità deve essere resa visibile, fatta conoscere ed emulata. A tal fine l’Ufficio Regionale per la Pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport invierà a tutti gli Arcivescovi e Vescovi sardi una lettera d’intenti per creare una Via Martyrum e Sanctorum a livello regionale, grazie alla collaborazione degli incaricati diocesani, dei parroci e delle comunità parrocchiali e religiose interessate. Si spera in tal modo di creare gli itinerari della santità dove le diverse comunità siano spiritualmente interconnesse e si rilancino in un arricchimento reciproco e continuo nella fede e nella carità grazie alla testimonianza lasciataci da questi amici di Dio e dell’uomo. Il camminare sulle loro orme apporterà benefici all’intera Chiesa, quella sarda in primis. Il progetto potrebbe apparire ambizioso. Eppure, se si ha presente la finalità, lasciarsi interrogare dalla vita buona dei santi e delle sante e incamminarsi sulla stessa strada, il miracolo allora appare è sempre a portata di mano o di piede… per il pellegrino che decide il santo viaggio.

don Ignazio Serra,
Incaricato diocesano e regionale per la pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport