XXXII domenica del Tempo Ordinario. L’approfondimento della Parola.

In attesa dello Sposo preparate con cura le vostre lucerne

Il brano evangelico ci spiazza ancora una volta e su più fronti. In primo luogo siamo sbalorditi per la divisione netta tra vergini sagge e stolte. Ci viene detta subito la caratteristica delle vergini in modo che non sia per noi una sorpresa. Non sappiamo la cifra della saggezza o della stoltezza, ma ne siamo preparati.

La prima lettura inizia a fugare i dubbi presentandoci la sapienza personificata, che va incontro o si fa trovare da chi la cerca. Alzarsi di buon mattino o vegliare per ottenerla non può che portare ottimi risultati. L’elemento della veglia è certamente il più vicino al brano evangelico.

In secondo luogo è drammatica la risposta delle sagge alla richiesta di olio: non ve ne diamo perché non manchi a tutte. Due gruppi nettamente separati, che non possono aiutarsi a vicenda. Scriveva Alberto Mello: la risposta delle vergini prudenti ce le può far apparire antipatiche, ma è un modo per dire che, nel giudizio finale, nessuno è più in grado di fare qualcosa per un altro: ognuno deve rispondere di sé. Una suggestiva sottolineatura che vale in ogni momento in cui ci si pone seriamente davanti alla propria esistenza, soprattutto di fronte a Dio.

L’altro mi sostiene, mi aiuta, mi sorregge, mi incoraggia, ma non può sostituirmi, prendere le mie responsabilità, proclamare il personale ringraziamento né far fruttificare il mio talento.

In terza battuta, appare sbalorditiva la risposta dello sposo alle donne: non vi conosco. Affermazione terribile e tragica. Un’esistenza sprecata che mette con le spalle al muro. Al centro del brano: un grido. Non un urlo di disperazione né di ovazione, ma un annuncio di gioia. Ecco lo sposo. In alcuni codici si trova l’aggiunta e la sposa. Molto probabilmente alcuni copisti hanno voluto segnalare una festa di nozze a tutti gli effetti o, forse, hanno voluto ricordare che la donna sapiente/forte – descritta da Pr 31 – è ricordata come colei la cui lampada non si spegne mai.

Così diventa importante l’espressione evangelica che descrive l’attività delle vergini in risposta al grido: prepararono le loro lampade. Il verbo greco utilizzato (kosmeo) ricorda la cura femminile dell’ornamento. Potremmo tradurlo con acconciarono le loro lucerne. In sostanza le vergini liberano gli stoppini dai resti bruciacchiati e li innaffiano di olio affinché la fiamma delle lucerne si ravvivi (J. Jeremias).

A noi il compito di adornare le nostre lampade e ravvivare quella fiamma che rischia di stare smorta al grido gioioso: Ecco lo sposo, andategli incontro.

A cura di Antonio Michele Corona

Pubblicato su L’Arborense n.38/2020