I Domenica di Quaresima. Il commento al Vangelo

Il Vangelo  

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.    Lc 4, 1-13


Il commento

Come ogni anno, la prima domenica di Quaresima ci presenta il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto di Giuda. Il deserto nella Bibbia ha tanti significati. Anzitutto è il luogo del silenzio e della povertà, dove l’uomo si trova di fronte alle domande fondamentali dell’esistenza, e proprio per questo gli è più facile incontrare Dio. Ma è anche una terra di pericolo, perché dove non c’è acqua non c’è vita; come pure è il luogo della solitudine, in cui si sperimenta con forza la prova. Il centro del testo sono le tre tentazioni di Satana e la triplice risposta di Gesù. Tre prove che possono essere riassunte in una sola, presentata sotto diverse angolature. Ecco la prova di Gesù: conformarsi alle attese del popolo (per essere in tal modo accettato e popolare) o attenersi alla Parola di Dio per essere il vero Messia, l’unigenito figlio del Padre?

La prima riguarda la relazione con se stessi e con le cose: mira a saziare la fame. Gesù, dopo 40 giorni di digiuno, sente fame e Satana lo incoraggia a soddisfare questo bisogno trasformando le pietre in pane. Gesù ribatte che l’uomo vive anche di pane, ma non di solo pane: non basta saziare la fame del corpo, l’uomo non potrà salvarsi senza una risposta alla fame di Dio. La risposta di Cristo stimola ogni cristiano ad andare all’essenziale, a ri-orientare i propri desideri e a chiedersi: Qual è la fame che opprime la mia vita? Di quali bisogni sono schiavo?

La seconda riguarda il rapporto con gli altri: dominare o servire. Si concretizza nella proposta del potere come primo fondante valore della vita. Satana propone a Gesù la via della gloria, lo conduce in alto e gli offre il dominio del mondo. La risposta di Cristo non è tanto sulla proposta del potere, ma sul modo di acquisirlo: Gesù ha ben chiaro che non è il dominio che salva il mondo, ma il potere della croce, dell’umiltà e dell’amore. Chiediamoci: Quale rapporto instauro con gli altri? Le mie relazioni sono fondate sul dominio o sull’amore?

La terza è una sfida aperta alla relazione con Dio: l’intento è manipolare il Padre per cercare il miracolo. Satana conduce Gesù nel punto più alto del Tempio, invitandolo a gettarsi di sotto e farsi salvare: è la proposta di compiere qualcosa di sensazionale per mettere alla prova Dio stesso. È la tentazione della fretta, dell’impazienza che ama risultati immediati e spettacolari; è il desiderio di chi vorrebbe risolvere i propri problemi senza sacrifici e problemi. A Satana che propone un dio magico e risolutore, Gesù contrappone un Dio che attende. La fretta è una tentazione molto ricercata, Cristo invece insegna che bisogna saper attendere: la strada di Dio è quella del piccolo seme. La risposta di Gesù porta ogni discepolo a domandarsi: Ci fidiamo di un Dio che agisce nella brezza leggera o preferiamo avere un dio prodigioso?

Le prove vissute da Gesù sono sempre attuali, sono presenti nel mondo delle nostre relazioni quotidiane; ma come Cristo ha vinto Satana affidandosi alla Parola di Dio così anche i suoi discepoli possono allontanare le tentazioni, fondando la propria vita sulla roccia della Parola di Dio. D’altronde la santità è fatta anche di alcuni no!

A cura di Antonello Angioni, presbitero Arborense