Il testimone della settimana. San Camillo de Lellis

Quando dubitiamo che il nostro possa fare la differenza per Dio, è bene ripercorrere la vita di San Camillo de Lellis che da mercenario divenne fondatore dei Chierici regolari Ministri degli Infermi, conosciuti da tutti come Camilliani.

Nato in un paese vicino a Chieti il 25 maggio del 1550 da una famiglia al servizio di Carlo V, diventò vagabondo in seguito alla scomparsa della madre. Arruolatosi nell’esercito della Repubblica di Venezia per combattere contro i Turchi, perse il padre durante il conflitto. Dedicandosi a una vita mondana, dovette ricorrere alle cure gratuite dell’ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma a causa di un’ulcera varicosa al piede. Ristabilitosi, divenne mercenario e partì per la Dalmazia e per Tunisi su mandato della Spagna. Congedato nel 1574, divenne prima mendicante e poi manovale, convertendosi durante la costruzione di un convento dei Cappuccini a Manfredonia. Mattone dopo mattone decise di entrare nell’Ordine che lo rifiutò.

L’ulcera lo costrinse a tornare in ospedale per un breve periodo dove divenne infermiere al servizio dei malati, sotto direzione di San Filippo Neri. Negli anni maturò l’idea di fondare una famiglia religiosa indipendente e dopo l’ordinazione sacerdotale fondò il suo ordine che, ispirandosi a Gesù venuto nel mondo per servire e non per essere servito, ancora oggi si dedica totalmente alla pratica delle opere di misericordia verso gli infermi mettendo l’uomo al centro dell’attenzione del mondo della salute.

A cura di Valentina Contiero