Per una Chiesa diocesana tutta ministeriale

A un anno, e qualche mese, dalla pubblicazione dei motu proprio del Santo Padre Francesco, Spiritus Domini e Antiquum Ministerium, la Conferenza Episcopale Italiana ha predisposto, e pubblicato, una Nota pastorale contenente nome e orientamenti, al fine di tracciare itinerari condivisi per le diocesi di rito latino che sono in Italia, sui tre ministeri istituiti di Lettore, Accolito e Catechista, recentemente riformati dai due motu proprio citati. Nei documenti, infatti, il Papa aveva avvertito che sarebbero state le Conferenze episcopali nazionali, con la supervisione delle Congregazioni vaticane, a dettare norme e orientamenti.

In attesa che queste norme nazionali siano adottate anche in Sardegna (personalmente spero che i nostri vescovi si affrettino a predisporre linee comuni), mi permetto di illustrare, ai nostri lettori, gli indirizzi nazionali. Sarà cura dell’Ufficio diocesano per i Ministeri e il Diaconato permanente, che ho l’onore e il dovere di dirigere, presentare un piano, una pista di lavoro per l’intera diocesi. Per questo motivo, una volta costituito l’Ufficio diocesano per i Ministeri e il Diaconato permanente, con l’inserimento di alcuni rappresentanti dei sacerdoti (specie parroci), ma anche di religiosi e religiose, ma soprattutto laici e laiche, cercheremo, con la collaborazione del Vicario Episcopale per la Pastorale, dei docenti della Scuola di Formazione Teologico-pastorale diocesana, con gli uffici catechistico – liturgico di predisporre un progetto formativo diocesano unitario, affinché cresca sempre più una visione ecclesiale sinodale, che favorisca la nascita e lo sviluppo di tutti i ministeri ecclesiali.

Cammino sinodale

Torniamo al documento CEI: è introdotto da una opportuna presentazione, firmata dai presidenti delle Commissioni Episcopali direttamente competenti sul tema, mons. Franco Giulio Brambilla vescovo di Novara (della Commissione Episcopale per la Dottrina della fede, Annuncio e Catechesi) e mons. Gianmarco Busca di Mantova (Commissione per la Liturgia). Con questa Nota ad experimentum per il prossimo triennio, sottolineano i due presidenti, la CEI intende inserire il tema dei ministeri istituiti all’interno del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, in modo che possa diventare anche un’opportunità per rinnovare la forma Ecclesiae in chiave più comunionale. Il Cammino sinodale costituirà dunque un luogo ideale di verifica anche sulla effettiva ricaduta dei nuovi ministeri istituiti del lettore, dell’accolito e del catechista nella prassi ecclesiale.

Ministeri laicali

La Nota chiarisce che il Lettore: potrà proclamare la Parola di Dio (specialmente nella celebrazione eucaristica); ma potrà anche avere un ruolo specifico nelle varie celebrazioni della Parola, della Liturgia delle Ore, così come nelle possibili iniziative di primo annuncio. Compito del Lettore istituito sarà, poi, quello di aiutare l’assemblea ad ascoltare e i lettori a proclamare i brani biblici; animare i vari momenti di preghiera e di meditazione (soprattutto la lectio divina) sui testi biblici; accompagnare i fedeli e quanti sono in ricerca all’incontro vivo con la Parola. L’Accolito invece è colui che serve all’Altare; coordina il servizio della distribuzione della Comunione durante e fuori la celebrazione dell’Eucaristia, in particolare alle persone (specie anziani e malati) che dovessero essere impedite di partecipare fisicamente alla celebrazione; e infine anima le varie forme del culto eucaristico, specie l’adorazione fuori dalla Messa. Infine il Catechista dovrà curare l’Iniziazione Cristiana specie dei bambini e ragazzi, ma anche degli adulti; compito del suo servizio ministeriale sarà anche quello di accompagnare quanti hanno già ricevuto i Sacramenti; molto opportunamente potrà anche coordinare, animare e formare altre figure ministeriali laicali all’interno della parrocchia, in particolare quelle impegnate nella catechesi e nelle altre forme di evangelizzazione e cura pastorale.

Catechesi ministeriale

La CEI, spiega la Nota, ha scelto di conferire il ministero istituito di catechista a una o più figure di coordinamento dei catechisti dell’Iniziazione cristiana ma anche a coloro che svolgono il servizio dell’annuncio nel Catecumenato degli adulti. Quindi una interessante profetica novità: la nota chiarisce che, secondo la decisione prudente del vescovo e le scelte pastorali della diocesi, il catechista può anche essere, sotto la moderazione del parroco, un referente di piccole comunità (senza la presenza stabile del presbitero) e può guidare, in mancanza di diaconi e in collaborazione coi lettori e accoliti istituiti, le celebrazioni domenicali in assenza del presbitero e in attesa dell’Eucaristia.

Requisiti ecclesiali

La Nota stabilisce che i candidati ai ministeri istituiti possono essere uomini e donne; debbano avere compiuto almeno 25 anni ed essere persone di profonda fede, formati alla Parola di Dio, umanamente maturi; debbano inoltre essere inseriti nella parrocchia cioè partecipi alla vita della comunità cristiana, capaci di instaurare relazioni fraterne e di comunicare la fede sia con l’esempio che con la parola. L’istituzione dei ministeri è di stretta competenza del vescovo: il pastore diocesano potrà, dopo un determinato tempo di formazione (di almeno un anno), guidata da una equipe di formatori, procedere all’istituzione. I percorsi formativi non sono stati volutamente stabiliti, in modo che ogni vescovo (o forse ogni regione), nella sua chiesa particolare, possa rispondere alle esigenze concrete della comunità diocesana. Al termine del periodo di discernimento e di formazione, i candidati potranno essere istituiti, con il rito liturgico previsto dal Pontificale Romano. Il mandato verrà conferito per un primo periodo di cinque anni, rinnovabile previa verifica (in modo che goda di una certa stabilità). Anche se non strettamente previsto dal Codice, è pastoralmente utile che il nuovo ministro o ministra venga inserito in un registro diocesano, e riceva un attestato che certifichi l’effettivo conferimento del ministero.

Antonino Zedda, Delegato diocesano Diaconato e Ministeri