Domenica 25 settembre celebriamo la 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Il Santo Padre ci invita a Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati, riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione.
Le migrazioni continuano a essere una grande sfida per la società e per la Chiesa di oggi; tuttavia, l’approccio sembra essere ancora molto influenzato da una visione emergenziale.
Il messaggio per la GMMR di quest’anno introducendo la preposizione con pone una sfida e, insieme, una visione. Una sfida in quanto muove ad ampliare l’orizzonte di lettura e di azione di fronte al fenomeno migratorio segnato spesso dalla paura, dalla crisi, dal sensazionalismo, dalla strumentalizzazione delle persone che migrano a fini sociali, economici e politici. Questa visione ideologizzata intrappola continuamente le persone che vivono l’esperienza migratoria dentro certe categorie riduttive e stereotipate come quella del povero, del bisognoso da aiutare o dell’utile da tollerare. La comunicazione, la realtà sociale, economica e politica, la cultura, le Istituzioni e persino le religioni diventano così il terreno dello scontro, dell’esclusione o dell’indifferenza verso l’altro.
Oltre a essere una sfida, la preposizione con introduce anche una visione che, a partire da un fondamento biblico teologico, cerca di leggere e rispondere propositivamente alle sfide delle migrazioni definite segno dei tempi. Il fenomeno della mobilità umana come realtà storica con tutte le sue manifestazioni di opportunità, ma anche di ingiustizia e sofferenza diventa il luogo dove si incarna la storia della salvezza intesa come un cammino di speranza.
Passare da un paradigma dell’azione sociopastorale per a quella con i migranti, rifugiati, persone e comunità in mobilità, non asserisce semplicemente al cambiamento di una proposizione, ma a una diversa visione antropologica e fenomenologica delle migrazioni e delle persone coinvolte, così come dell’azione concreta che ne consegue. Si tratta, in definitiva, di evidenziare non solo quali azioni sono da mettere in atto per i migranti, i rifugiati, gli sfollati, e le persone in mobilità, ma soprattutto quale futuro vogliamo costruire oggi con loro.
Don Ciprian Petre, Ufficio diocesano Migrantes
Preghiera
Signore, rendici portatori di speranza,
perché dove c’è oscurità regni la tua luce,
e dove c’è rassegnazione rinasca la fiducia nel futuro.
Signore, rendici strumenti della tua giustizia,
perché dove c’è esclusione fiorisca la fraternità,
e dove c’è ingordigia prosperi la condivisione.
Signore, rendici costruttori del tuo Regno
Insieme con i migranti e i rifugiati
e con tutti gli abitanti delle periferie.
Signore, fa’ che impariamo com’è bello
vivere tutti da fratelli e sorelle. Amen.
Papa Francesco