Consiglio Pastorale diocesano: la cronaca del primo incontro

Lunedì 12 dicembre la sala dell’ex Istituto di Scienze Religiose ha ospitato il primo incontro del Consiglio Pastorale Diocesano da quando mons. Carboni è Arcivescovo di Oristano.

È stato lo stesso pastore dell’Arcidiocesi arborense ad aprire i lavori dando il benvenuto ai componenti dell’organismo diocesano convocati dopo che, con decreto datato 24 giugno 2022, avevano ricevuto la prima nomina ufficiale. Tre rappresentanti di ogni vicariato foraneo e dodici persone scelte direttamente dell’Arcivescovo per il particolare incarico che ricoprono nei diversi ambiti pastorali diocesani.

Mons. Carboni, in apertura, ha spiegato l’importanza del consiglio: rappresenta uno strumento utile anche per l’azione pastorale di un vescovo il quale è chiamato non a operare da solo ma a valorizzare i carismi. Avrebbe voluto costituire il consiglio molto prima, ha condiviso l’Arcivescovo, soprattutto dopo aver visitato le comunità diocesane, ma il particolare tempo vissuto, rallentato dalle restrizioni legate alla pandemia, non gliel’ha permesso.

L’intento è quello di avviare, già a partire dal prossimo anno, un lavoro sinodale di incontro e di confronto che aiuti a individuare le strade verso cui indirizzare i passi della Chiesa diocesana: l’Arcivescovo ha definito il tempo che stiamo vivendo come una fase di passaggio in cui non si intravede ancora che Chiesa sarà. Proprio per questo, ha spiegato, ha necessità di confrontarsi con chi la Chiesa la vive e la abita quotidianamente, nelle parrocchie e nei vari ambiti in cui la Chiesa stessa è impegnata.

Una visione di Chiesa con gli occhi di presbiteri, religiosi e religiose, missionarie, laiche e laici: uno sguardo completo sulle necessità e sui bisogni ma anche sui talenti e sulle ricchezze dell’Arcidiocesi per coinvolgere, accogliere, sostenere le comunità. Anche lo stile d’incontro scelto, ovvero quello sinodale, ha evidenziato come si voglia camminare insieme a partire da un ascolto accolto, vissuto cioè non solo perché non manchino opinioni, pareri, idee, ma perché su di esse si fondino azioni concrete di comunione.

Ciascuno dei presenti è stato interpellato dall’Arcivescovo per la personale percezione di Chiesa diocesana: a ciascuno è stato chiesto, già durante il primo incontro, verso quali priorità rivolgere l’attenzione. Guida alla prima condivisione di consiglio le aree di intervento proposte dai lavori del cammino sinodale e caratterizzate come Cantieri di Betania. Tre gli ambiti su cui il Consiglio Pastorale è chiamato a riflettere da qui al prossimo incontro, presumibilmente a febbraio 2023: il cantiere della strada e del villaggio; il cantiere dell’ospitalità e della casa; il cantiere della diaconia e della formazione spirituale.

Il primo chiede di interrogarsi su quali ambienti vitali occorre allargare il raggio dell’ascolto aprendo cantieri in cui ci sia spazio per tutti con una particolare attenzione ai linguaggi e alla comunicazione. Nel secondo ambito, la riflessione dovrà vertere su quali funzioni e impegni necessari per l’evangelizzazione e su cosa, invece, occorre prestare attenzione perché non ci si fermi al mantenimento di strutture e schemi spesso dannosi per il rinnovamento della Chiesa. La terza area di discussione, infine, quella della formazione, chiede su quali aspetti riflettere perché ci sia meno efficientismo e più qualità di azione, che parta dall’incontro con Gesù Cristo, da una più approfondita conoscenza della Parola, da relazioni autentiche.

Tanti i temi toccati nella prima condivisione, a dimostrazione di come sia davvero una ricchezza il sedersi insieme a dialogare. Sarà importante proseguire su questa strada, per conoscersi, per condividere, per offrirsi come strumento del Signore per la crescita della sua Chiesa.