Solennità dell’Immacolata: il cuore del Papa diviso tra speranza e angoscia

"Madre, rivolgi i tuoi occhi di misericordia su tutti i popoli oppressi dall’ingiustizia e dalla povertà"

Il cuore diviso tra speranza e angoscia, lo sguardo al mondo insanguinato dalle guerre e alle donne vittime di violenza. Papa Francesco ha sostato in preghiera davanti alla statua della Vergine, in piazza di Spagna, e ha elevato una supplica per la pace. Si è conclusa così la solennità dell’Immacolata, scandita quest’anno da tre momenti: l’Angelus in piazza San Pietro, dalla finestra dello studio del Palazzo apostolico, dove è tornato ad affacciarsi dopo due settimane a causa dell’infezione polmonare che l’ha colpito; la sosta in preghiera silenziosa a Santa Maria Maggiore, davanti all’icona della Madonna Salus Populi Roma alla quale ha reso omaggio con il dono della Rosa d’Oro, e infine il tradizionale omaggio all’Immacolata, per ribadire che il male non ha la prima né l’ultima parola.

Prima di tutto vogliamo ringraziarti, perché in silenzio, come è nel tuo stile, tu vegli su questa città, che oggi ti avvolge di fiori per dirti il suo amore,

l’inizio della preghiera risuonata nel cuore della Capitale, gremita di fedeli e turisti: In silenzio, giorno e notte, vegli su di noi: sulle famiglie, con le gioie e le preoccupazioni tu lo sai bene; sui luoghi di studio e di lavoro; sulle istituzioni e gli uffici pubblici; sugli ospedali e le case di cura; sulle carceri; su chi vive per strada; sulle parrocchie e tutte le comunità della Chiesa di Roma. Grazie per la tua presenza discreta e costante, che ci dà conforto e speranza. Il nostro destino non è la morte ma la vita, non è l’odio ma la fraternità, non è il conflitto ma l’armonia, non è la guerra ma la pace, scandisce Francesco: Guardando a te, ci sentiamo confermati in questa fede che gli avvenimenti a volte mettono a dura prova.

E tu, Madre, rivolgi i tuoi occhi di misericordia su tutti i popoli oppressi dall’ingiustizia e dalla povertà, provati dalla guerra; guarda al martoriato popolo ucraino, al popolo palestinese e al popolo israeliano, ripiombati nella spirale della violenza,

la preghiera per il tragico scenario attuale: Oggi, Madre santa, portiamo qui, sotto il tuo sguardo, tante madri che, come è successo a te, sono addolorate. Le madri che piangono i figli uccisi dalla guerra e dal terrorismo. Le madri che li vedono partire per viaggi di disperata speranza. E anche le madri che cercano di scioglierli dai lacci delle dipendenze, e quelle che li vegliano in una malattia lunga e dura. Oggi, Maria, abbiamo bisogno di te come donna, per affidarti tutte le donne che hanno sofferto violenza e quelle che ancora ne sono vittime, in questa città, in Italia e in ogni parte del mondo, la parte della preghiera dedicata all’universo femminile: Tu le conosci ad una ad una, conosci i loro volti, asciuga, ti preghiamo, le loro lacrime e quelle dei loro cari. E aiuta noi a fare un cammino di educazione e di purificazione, riconoscendo e contrastando la violenza annidata nei nostri cuori e nelle nostre menti e chiedendo a Dio che ce ne liberi. Mostraci ancora, o Madre, la via della conversione, perché non c’è pace senza perdono e non c’è perdono senza pentimento, l’itinerario affidato a tutti, uomini e donne di buona volontà: Il mondo cambia se i cuori cambiano; e ognuno deve dire: a partire dal mio. Ma il cuore umano solo Dio lo può cambiare con la sua grazia: quella in cui tu, Maria, sei immersa fin dal primo istante. La grazia di Gesù Cristo, nostro Signore, che tu hai generato nella carne, che per noi è morto e risorto, e che tu sempre ci indichi. Lui è la salvezza, per ogni uomo e per il mondo. Vieni, Signore Gesù! Venga il tuo regno d’amore, di giustizia e di pace!

Lo stupore per le opere di Dio e la fedeltà nelle cose semplici,

i due atteggiamenti di Maria indicati come stella polare da piazza San Pietro: Per accogliere i grandi doni di Dio è decisivo saper fare tesoro di quelli più quotidiani e meno appariscenti. Io credo che l’importante, nelle situazioni di ogni giorno come nel cammino spirituale, è la fedeltà a Dio? E, se ci credo, trovo il tempo per leggere il Vangelo, per pregare, partecipare all’Eucaristia e ricevere il perdono sacramentale, per fare qualche gesto concreto di servizio gratuito? Sono quelle piccole scelte di ogni giorno, scelte decisive per accogliere la presenza del Signore.

Poi un annuncio a sorpresa: il 25 e 26 maggio del prossimo anno celebreremo a Roma la prima Giornata mondiale dei bambini.

E l’invito alla pace, all’inizio come alla fine della solennità dell’Immacolata: La pace in Ucraina, la pace in Palestina e in Israele e in tutte le terre ferite dalla guerra. Chiediamo pace. Che i cuori si pacifichino e che ci sia la pace.