L’Arborense in ferie

Con il 28mo numero del 2024, la redazione si è presa una pausa per godere, speriamo, di un po’ di riposo. L’Arborense riprenderà, con le pubblicazioni, con il numero dell’8 settembre.

Naturalmente non sarà tutto un periodo di ferie dal momento che parte di questo tempo sarà impegnato in programmazione, indispensabile per un settimanale come il nostro. Tra i progetti da pensare, non solo le 20 pagine da riempire sino al numero 45, ma quello editoriale per il prossimo futuro.

L’editoria in generale, non è una novità, è piuttosto in crisi. I quotidiani registrano cali sempre più importanti nelle vendite, diverse riviste chiudono i battenti, anche i libri non hanno una grande diffusione. I motivi sono tanti: dalla disaffezione alla lettura a una comunicazione più veloce e fugace, dall’aumento dei costi dei materiali primi all’aumento del costo della vita, dall’avvento dei social alla cultura delle immagini. Anche L’Arborense non può non restare colpito da tanti di questi fenomeni. Come in una buona famiglia anche noi dobbiamo fare i conti, in tutti i sensi: capire quali sono le nostre reali possibilità in base ai lettori che abbiamo, alle inserzioni pubblicitarie che ospitiamo, ai contributi, in particolare quelli dell’8xmille, che provvidenzialmente riceviamo.

E se in pubblicità e contributi teniamo il passo, un po’ di criticità ce le abbiamo col numero degli abbonati. Grazie a Dio sono rimasti più o meno gli stessi, ma per pensare non solo a un futuro sereno ma a un futuro vero e proprio, c’è bisogno di aumentare il numero di chi ci legge e di chi si abbona. Questo è un dato su cui c’è da lavorare. Nelle parrocchie, nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle scuole o nelle case: ci piacerebbe farci conoscere di più per trovare nuovi amici e nuovi lettori. Da soli, forse, non riusciamo più: c’è bisogno del sostegno di tutti.

Ci prenderemo questo tempo per pensare a nuove strategie per tenere duro, per non segnare il passo, per provare a rilanciare. Come più volte abbiamo scritto, ci crediamo in questo progetto. Non è l’unico canale, non può essere esclusivo, ma è comunque prezioso per chi, come la Chiesa, fa dell’annuncio la sua più importante missione.

Ci diciamo arrivederci a settembre, pronti a proseguire il cammino editoriale di quest’anno ma fiduciosi anche in un proseguo in cui, con il sostegno di tutti, possiamo sperare di avere più provvidenziali abbonati.

Per la redazione, Mauro Dessì, direttore