Estate 2022: il messaggio per il comparto turistico

02-07-2022

In località monte ‘e Cresia, dove sorge la chiesa campestre di San Giovanni del bosco, nel territorio di Sorradile, invitato per presentare i progetti legati alla pastorale diocesana del Turismo, l’Arcivescovo mons. Roberto Carboni ha inviato il suo messaggio di auguri per una buona stagione estiva ai turisti e a tutto il comparto turistico isolano e in modo speciale verso quello che opera nei Comuni del Barigadu e del Guilcer: un piccolo segno di prossimità, da parte di tutta la Chiesa arborense e di quella di Ales e Terralba, così come aveva già fatto nelle precedenti stagioni estive nei confronti di altri particolari territori.

Il 2022 avrebbe dovuto segnare un anno di ripresa e di serenità, ha esordito l’Arcivescovo nel suo intervento. Sul versante turistico la ripresa c’è, ma non si può dire lo stesso sul versante della serenità. La Guerra in Ucraina ha generato preoccupazione e dolore e le conseguenze si stanno facendo sentire anche da noi. Il caro benzina e l’aumento del costo della vita è esperienza quotidiana di disagio per tutti. Il timore di molti operatori del settore, già molto provati dalla pandemia, erano le ricadute sulla stagione turistica. Stiamo però assistendo, in questi mesi, a una grande mobilità e le cifre di maggio parlano di ripresa e di un trend di presenze in ascesa anche per i prossimi mesi.

Nonostante questo, a preoccupare il pastore della Chiesa arborense è come il comparto turistico si stia attrezzando per affrontare la grande ripresa.  L’offerta di lavoro, contrariamente allo scorso anno si è rivelata superiore alla domanda, ma molti lavoratori non sono più disponibili a lavorare per uno stipendio che non ritengono adeguato alla prestazione offerta. Questa situazione, che ci deve far riflettere, inciderà non poco sui servizi di alberghi e ristoranti con evidenti ricadute economiche. A lato di queste problematiche rimane il fatto che il flusso dei turisti sia in aumento sia nel resto d’Italia che in Sardegna. Sebbene l’Isola sia meta di molti turisti, almeno nel periodo estivo, specialmente nelle zone costiere, non altrettanto significativa è invece la presenza di visitatori nelle zone interne, per divenire del tutto o quasi assente nei mesi autunnali e invernali, sino alla Pasqua.

Da qui, l’invito di mons. Carboni, a visitare e saper gustare le bellezze anche dell’entroterra. Cari turisti, vogliamo proporvi qualcosa di bello e che fa certamente bene, a livello personale, familiare, sociale e spirituale. Presto prenderanno il via nei paesi attorno al lago Omodeo oltre 40 cammini di arte, natura, storia e spiritualità. Venite a conoscere la pace di questi piccoli centri, alcuni dei quali borghi autentici, come Sorradile che ci ospita oggi; venite a calcare i passi dei novenanti lungo gli antichi sentieri di fede plurisecolare; venite a scoprire l’arte, la bellezza e le tracce di cinque millenni di storia di cui è ricco il territorio del Guilcier e del Barigadu; venite a conoscere chi abita qui, chi cura e custodisce con sacrificio, amore e passione questo territorio; venite a immergervi nella natura per ringraziare, per rendere lode al Creatore. Chiaro il riferimento all’iniziativa della Pastorale diocesana del Turismo che intende coinvolgere le comunità parrocchiali e i Comuni del Barigadu e del Guilcier; parroci e sindaci, consigli pastorali e amministrazioni, comunità e cittadinanza per la creazione e la valorizzazione dei cammini che da secoli sono percorsi dai novenanti.

Cammini di fede e dello spirito che s’intersecano con quelli che conducono alla scoperta del ricco patrimonio naturalistico, archeologico e artistico che quest’angolo di Sardegna offre in termini non solo quantitativi ma soprattutto qualitativi. Questo ricco patrimonio di fede e di arte, unito alle tradizioni e alle feste in onore dei Santi, si desidera che divenga, per chi veste i panni del pellegrino ma anche del turista, un’occasione di arricchimento culturale ed esperienziale, di crescita nella fede e nella consapevolezza di quanto è stato ricevuto da chi ci ha preceduto, ha ribadito l’Arcivescovo.

Ecco, allora, in sintesi, il messaggio per un’estate non solo di relax ma anche di sostegno e incoraggiamento: Lavoriamo uniti, nel rispetto dei propri ambiti, come Chiesa e Comuni, insieme alle diverse realtà legate al settore del turismo, alle cooperative museali, alle agenzie, così da promuovere al meglio i piccoli centri, sempre più a rischio spopolamento. Il flusso di pellegrini e turisti, che amano il cammino lento e sostenibile, potrà contribuire a dare anche un futuro lavorativo ai giovani: è in questo modo che i giovani potranno custodire e tramandare quanto di bello hanno ereditato.

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