Omelia per l’ultimo dell’anno e Te Deum

31-12-2021

Innalziamo stasera il nostro Te Deum che chiude l’anno 2021 con un atteggiamento cristiano: con gratitudine, richiesta di perdono, memoria del cammino fatto per riprendere con nuova speranza il nuovo anno che si apre davanti a noi. L’anno che si chiude tocca sia la nostra dimensione personale dove ciascuno di noi può rileggere la propria storia, gli avvenimenti gioiosi e tristi, ma anche quella comunitaria, sociale ed ecclesiale.

Come cristiani ci interroghiamo sulle nostre relazioni, come le abbiamo vissute, curate, consolidate e fate crescere. In primo luogo, la relazione con Dio: quanto mi sono aperto a questa relazione? È cresciuta in intensità e consapevolezza, oppure è diminuita, è divenuta superficiale, solo esteriore? Quanto la mia fede nel Dio di Gesù Cristo ha inciso nelle mie scelte di vita, nei miei pensieri? E riguardo alle relazioni con gli altri: quali si sono consolidate, aperte al bene, a far crescere me stesso e l’altro? Queste domande non sono finalizzate principalmente a fare esame di coscienza o colpevolizzarci, quanto piuttosto a capire se il mondo delle nostre relazioni, con Dio e con gli altri, è maturo oppure ha bisogno di essere maggiormente curato. Se siamo in cammino oppure ormai ci siamo abituati alla staticità.

Vi sono poi le relazioni a livello ecclesiale: cambi nei parroci, nuovi modi di impostare la pastorale, situazioni di crescita o di conflitto. Tutte queste situazioni fanno parte stasera del nostro ringraziare il Signore, del chiedere perdono e aiuto per riprendere il cammino.

Ti rendiamo grazie Signore: per il tanto bene silenzioso che ogni giorno molti uomini e donne seminano attorno a loro. Per chi si occupa della sofferenza degli altri, della loro povertà, di lenire ferite interiori ed esteriori. Per chi fa bene il proprio lavoro a beneficio di molti, per i genitori che con amore e dedizione si spengono per i loro figli.

Ti chiediamo perdono Signore: per la violenza contro le donne, spesso per mano di coloro che avevano promesso eterno amore; per l’abuso contro i bambini. Per l’indifferenza verso coloro che arrivano stremati e distrutti da situazioni di povertà, guerra, emarginazione. Anche in questo anno che volge al termine abbiamo sperimentato la misericordia di Dio. Ci riconosciamo deboli e peccatori. Forse non abbiamo fatto il bene che vedevamo, che sapevamo. Abbiamo piuttosto fatto il male, ci siamo lasciati tentare. Ma il Signore, se ritorniamo a Lui, ci offre la misericordia e il perdono. Perché Dio è pieno di Misericordia con chi lo invoca (Sal 85-86,5). Ci dà misericordia se la chiediamo: attraverso il sacramento della Riconciliazione; ci dà misericordia anche se facciamo almeno un passo per riconoscere il nostro limite e poi lui stesso ci aiuterà a fare un cammino di conversione.

Ti invochiamo e preghiamo Signore: perché ogni volta ci ha aiutati a rialzarci, a superare la paura e lo spavento, a ricominciare a vivere senza chiuderci in noi stessi, senza chiuderci nei nostri recinti. Ti lodiamo Signore perché Cristo è più forte del male. E dobbiamo ricordarcelo che c’è il male, che c’è il Maligno, il Tentatore, Colui che divide (Diabolos: separatore, calunniatore) che non vuole la nostra felicità e fedeltà a Dio. Anche nella comunità diocesana talvolta sperimentiamo le divisioni, le chiusure, le critiche, la mancanza di collaborazione.

Ti preghiamo e chiediamo di sostenere la nostra speranza: E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia (2Pt 3,13). Perché Dio vuole il bene dell’uomo e lo fa suscitando uomini e donne che amano la pace, che parlano di pace, che spingono verso la pace. Aiuta anche noi Signore a essere fra queste persone.

Ti Lodiamo Signore, Te Deum Laudamus: per tutte le altre ragioni che ci sono per lodare e benedire Dio! Guardiamo nel nostro cuore, raccogliamoci e ringraziamo il Signore per il bene che ci ha elargito durante l’anno trascorso e chiediamogli perdono per il male al quale ci siamo abbandonati e… anche per tutto il bene che non abbiamo fatto. Cari fratelli e Sorelle, vi invito questa sera, prima della festa che tante famiglie vivranno nell’attesa speranzosa del nuovo anno, a dedicare un momento con le vostre famiglie, con i vostri amici, a ringraziare per il bene ricevuto, a chiedere perdono per il male che forse è stato presente in questo anno nelle azioni e nelle parole e dire una parola di speranza e di fiducia nel desiderio di bene che Dio stesso ha posto nei nostri cuori. Amen

+ Roberto, Arcivescovo