Sovvenire. A Bauladu l’incontro dei delegati diocesani

Giovedì 7 aprile, ospiti della comunità di Bauladu, si sono incontrati gli incaricati diocesani del Sovvenire (il Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica) tra cui anche don Fabio Marras, incaricato per l’Arcidiocesi di Oristano.

L’incontro, presieduto dal vescovo delegato della Conferenza Episcopale Sarda, mons. Arrigo Miglio, e coordinato dal referente regionale, don Gianfranco Pala, ha esaminato la situazione sarda che, sia pure con molte ombre e qualche spiraglio di luce, non intende rassegnarsi a un crescendo di difficoltà, ma continuare nella speranza che si raggiungano risultati sempre più positivi.

Dopo l’introduzione del referente regionale, che ha presentato le parrocchie aderenti al progetto nazionale Uniti nel dono e illustrato i risultati raggiunti, sono stati presi in esame alcuni punti legati strettamente sia al progetto, sia all’indispensabile sensibilizzazione della comunità, dei vescovi e dei sacerdoti.

È necessario, è stato ribadito, che i diversi soggetti ecclesiali, prendano coscienza e siano coinvolti in una azione di trasparenza, partecipi e protagonisti di una rete di solidarietà e condivisione, uniti nel credere che la comunità è formata dai suoi membri che la sostengono e la amano.

Tanti i segnali positivi radicati nelle nostre comunità. Segno di un seme che, fecondato, produce ancora frutti. Ma non ci si può neppure nascondere che numerose insidie e problemi, vecchi e nuovi, si annidano, pronti a disinformare e creare disorientamento. Anche in questi due anni di pandemia, di difficoltà per molte famiglie, la Chiesa, grazie ai fondi 8xMille, ha rappresentato un punto di riferimento e un sostegno efficace, grazie alle Caritas diocesane, e ai numerosi cantieri aperti in tutta l’Isola, per restauro di beni culturali ed edilizia di culto, che hanno dato e danno, ossigeno a una economia del settore edilizio e alle famiglie che vi lavorano.

Il progetto Uniti nel dono, che partirà a breve, sarà una preziosa opportunità per ribadire l’impegno, la presenza fattiva della Chiesa nel territorio, e per cercare di arginare una pericolosa deriva, alimentata anche da una campagna denigratoria su come le risorse vengono utilizzate. La trasparenza che da alcuni anni caratterizza una rendicontazione scrupolosa e attenta, è la prova che le risorse dell’8xMille, vengono impiegati per finalità educative, culturali e di carità.

Occorre anche intervenire all’interno del percorso formativo dei futuri sacerdoti. Per questo è importante che, già nei seminari, si pensi a una presa di coscienza non solo di una realtà che già manifesta le prime debolezze, ma soprattutto si guardi al futuro, incidendo sulla formazione per una mentalità che sia aperta alla condivisione e alla comunione. Ormai, soprattutto le piccole comunità, non potrebbero reggere il peso del sostentamento dei sacerdoti, per questo occorre anche superare una visione intimistica e personale del sostentamento, per passare a una vera comunionalità aperta alle necessità.

Da qui l’invito ai sacerdoti in primo luogo, perché prendano coscienza della reale situazione alla quale si va incontro. Alle comunità, perché sentano la responsabilità e operino con lo stile di vita delle prime comunità cristiane, non trascurando l’impegno di condividere le necessità della Chiesa.