Una corona d’Avvento particolare quella che le monache clarisse di Santa Chiara di Oristano hanno predisposto per questo Tempo Liturgico in preparazione al Natale: quattro incontri di riflessione sulla Lettera ai Corinzi. A guidare le riflessioni il biblista Michele Antonio Corona che presenterà quella di San Paolo come una lettera sinodale.
Appuntamento in monastero per quattro lunedì: 18 e 25 novembre, 2 e 9 dicembre. Ora d’inizio: 20.
Anche quest’anno abbiamo aperto le porte del nostro monastero di Santa Chiara per permettere a chi lo gradisce di partecipare alle riflessioni bibliche di Avvento.
Nei tempi forti i lunedì diventano tra i banchi della chiesa monastica luogo e tempo di ascolto, di riflessione e di approfondimento dei testi biblici. In attesa dell’apertura della Porta Santa, in occasione dell’imminente Giubileo, che ha per tema Pellegrini di speranza, negli ultimi due lunedì di novembre e nei primi due di dicembre, per non avere sovrapposizioni durante la novena in preparazione al Natale, sarà la prima lettera ai Corinzi a essere il testo guida delle riflessioni.
Michele Corona aiuterà i partecipanti a entrare dentro le pieghe del testo e a coglierne i passaggi fondamentali. Le riflessioni vogliono contribuire a comprendere meglio la portata della liturgia della Parola. Così, la prima lettera ai Corinzi riveste un ruolo anche esemplare tra le lettere di Paolo e offre l’opportunità di comprendere meglio la teologia dell’apostolo, il suo messaggio e le modalità con le quali in antichità si costruiva un discorso e la sua argomentazione. Corinto era una comunità ricca e carismatica, ma al contempo burrascosa e conflittuale. In questo senso, si sottolinea con forza l’emblematico ruolo della sinodalità tra carismi diversi, evangelizzatori, fazioni, membra di un solo corpo. Paolo annuncia un solo Vangelo, ma è convinto che ognuno abbia un compito e una missione propria per portare avanti la strada dell’annuncio. Paolo, Cefa e Apollo sono stati personaggi importanti della prima Chiesa e ognuno di loro ha svolto una parte del grande processo missionario e di evangelizzazione: uno ha seminato, uno piantato e uno irrigato, ma è Dio che fa crescere.
Pertanto, nella lettera è individuabile la parabola della comunità: dall’individuazione dei conflitti alla presa di coscienza dei problemi; dalla polifonia del corpo alla sinergia dei ministeri; dalle differenze di attenzione nella cena del Signore alla risurrezione di Cristo come culmine della fede.
Le clarisse