Simboli dell’Avvento. L’abete

L’usanza di decorare l’abete nel mese di dicembre ha origini molto antiche. Già nella ritualità dei Druidi questa pianta sempreverde rappresentava la vita. A loro volta i Romani usavano regalarsi un rametto come buono auspicio per l’anno nuovo.

Questo aspetto venne ripreso anche dai cristiani che, come racconta la tradizione, videro nella forma triangolare dell’abete una rappresentazione della Trinità e nel legno la croce di Cristo che rafforza i rami e li fa fiorire.

Il primo allestimento dell’abete, chiamato Tannenbaum, avvenne in Estonia nella piazza del municipio di Tallinn nel lontano 1441. Attorno a esso uomini e donne non sposati ballavano cercando la loro anima gemella. Più di un secolo dopo, la cronaca di Brema ci racconta di un albero che venne decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta per festeggiare il capodanno.

In Germania, invece, la Duchessa di Brieg fece adornare il suo castello per Natale trapiantando un abete in un vaso e decorandolo per la sala principale. Per molto tempo, la tradizione dell’albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord del Reno ma dal 1840 in poi si consolidò in tutta Europa. La riforma di Martin Lutero fermò un po’ la sua diffusione perché considerato un rituale prettamente protestante.

Ma questo non fermò la diffusione dell’abete che arrivò per la prima volta al Quirinale grazie alle decorazioni natalizie della regina Margherita.

Tuttora l’abete è simbolo fondante della nostra tradizione e, anno dopo anno, riunisce le famiglie in attesa del Natale.