22011. consiglio presbiterale manifesta solidarietà a don Giovanni Usai

Il Consiglio Presbiterale Arborense, organismo rappresentativo di tutti i sacerdoti della diocesi di Oristano, è stato colpito gravemente dalle accuse rivolte a don Giovanni Usai, che hanno spinto i giudici oristanesi ad assumere la pesante decisione del suo arresto domiciliare;

– raccogliendo il paterno invito dell’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna, anzitutto, invita tutti i sacerdoti della diocesi ad assicurargli il sostegno ed il conforto della preghiera e l’unanime e fraterna vicinanza in questo momento di grande sofferenza”;

– conosce bene don Giovanni e la sua attività pastorale, in molteplici campi di lavoro, ma, soprattutto, nell’ambito dell’assistenza ai carcerati e del loro integrale reinserimento nella vita sociale, culminata nella fondazione e direzione della Comunità “Il Samaritano” di Arborea, una moderna struttura d’accoglienza, alternativa al carcere, sempre valutata positivamente e con ammirazione;

– fa presente che don Giovanni ha speso gran parte della sua vita e delle sue sostanze per testimoniare il suo indiscusso e concreto amore per i poveri e gli emarginati, manifestando un coraggio non comune nell’ aver scelto di vivere in un ambiente quanto mai difficile, carico di rischi e di pericoli, noncurante delle critiche e delle denunce cui poteva andare incontro;

– sottolinea che la sua grande carità cristiana e sacerdotale l’ha spinto ad essere un nuovo Samaritano, seguendo le orme di Cristo, e a prendersi cura di innumerevoli fratelli e sorelle rifiutati e abbandonati ai bordi della nostra società;

– seppure perplesso per il modo in cui è stato condotto a termine e reso pubblico l’arresto domiciliare, esprime fiducia negli organismi della giustizia ed auspica che possano accertare, nel più breve tempo possibile, la veridicità sull’intera vicenda;

– augura di cuore a don Giovanni che possa veder riconosciuta la sua innocenza, possa superare questo momento doloroso attraverso la preghiera, possa veder restituita la libertà e riprendere, con rinnovato coraggio ed impegno, la sua attività pastorale.

Oristano, 10 gennaio 2011