di Alberto Medda Costella
Quest’anno festeggiamo 25 anni di presenza nel territorio, occupandoci soprattutto di service e di tutela della condizione femminile. Questo è però indubbiamente il nostro fiore all’occhiello.
Si apre con le parole di Paola Meconcelli, presidente del club Soroptimist di Oristano, la conferenza stampa convocata venerdì 16 febbraio al Mistral 2 per presentare i lavori di restauro delle cumbessias del santuario del Rimedio, che andranno a termine nella prossima primavera.
Quattro anni di raccolta fondi, con iniziative varie, cene di solidarietà e coinvolgimento di altre istituzioni e associazioni, a partire dalla Curia, che ha messo a disposizione l’antico novenario, risalente probabilmente al XVII secolo, affinché fosse recuperato e messo a disposizione delle famiglie dei degenti in cura al Santa Maria Bambina. Presente mons. Ignazio Sanna e don Vincenzo Curreli, rettore della basilica . “C’è tutta la collaborazione tra la comunità scientifica e quella ecclesiale. Ben venga la possibilità di dare una mano di aiuto a queste persone che si trovano nel momento del bisogno”, ha detto l’Arcivescovo di Oristano.
Fondamentale il lavoro e la regia del club Soroptimist, indispensabile la disponibilità della Curia, ma provvidenziale il sostegno economico da parte della Fondazione di Sardegna, rappresentata dal suo presidente Antonello Cabras. L’Ente senza fini di lucro, emanazione del Banco di Sardegna S.p.A., ha concesso un finanziamento di 50.000 € per l’annualità 2017 e lo reitererà per il 2018. Costo complessivo dell’opera 132.000 €, a cui si dovranno aggiungere le spese per gli arredi. Il resto sarà coperto dal Club: 40.000 € già raccolti. Il sindaco di Oristano Andrea Lutzu dal canto suo assicura che l’amministrazione comunale farà la sua parte: “questo è l’inizio di un cammino e di un ragionamento”.
Il progetto dei lavori di restauro delle cumbessias prevede per il momento il recupero parziale del complesso. Più di 120 metri quadri dove verranno realizzate 3 camere doppie, ognuna dotata di servizi, per complessivi 6 posti letto. “L’obiettivo è di realizzare uno spazio piacevole e confortevole”, dice l’architetto Rossella Sanna che ha tenuto la relazione.
La struttura è in ladiri, i classici mattoni di terra cruda del Campidano, più facili da recuperare rispetto al cemento armato. In origine is cumbessias con la chiesa antistante costituivano un unico complesso. “C’è un pezzo di strada urbana, con paletti dissuasori e strisce pedonali, in un borgo rurale, che di urbano non aveva nulla. Se noi riuscissimo a concludere il restauro di tutto il complesso e a dare unitarietà, ampliando lo spazio verde, faremmo di questo posto un luogo dove il degente col familiare può passeggiare nel verde, libero di entrare e uscire” spiega l’architetto Sanna.
Il secondo lotto del restauro prevede il recupero delle celle, che avranno comunque i servizi e un angolo per cucinare. Con queste caratteristiche il progetto avrà una valenza regionale perché a usufruirne sarà soprattutto chi non risiede nell’Oristanese. Il sindaco Lutzu conferma la massima collaborazione, Cabras si assume pubblicamente l’impegno di sostenere economicamente anche il restauro dell’altra parte. Nel mentre attendiamo la conclusione dei lavori del primo lotto, in tempo per i festeggiamenti dei 25 anni di servizio del club Soroptimist di Oristano. “Ci diamo appuntamento per presentare la struttura e tagliare il nastro”, conclude Rossella Sanna.