Economato diocesano: presentato il rendiconto delle erogazioni per l’anno 2022

I fondi dell’8xMille continuano a essere, ancora oggi, di fondamentale importanza perché consentono di portarne avanti, anche nella nostra Chiesa arborense, l’opera pastorale e caritativa mediante il lavoro degli uffici diocesani e la loro interazione con le 85 parrocchie che la compongono. Gli uffici diocesani sono il cuore pulsante della Curia e si occupano di tutti i settori della Pastorale: famiglia, giovani, catechesi, vocazioni, salute, scuola e missioni. Gran parte delle attività di questi settori, infatti, sono finanziate soprattutto con i fondi dell’8xmille.

Ne parliamo con mons. Alessandro Floris, che dal 2019 ricopre l’incarico di economo diocesano.

Tra i suoi compiti c’è anche quello di gestire i fondi dell’8xmille. Quali i criteri per la loro distribuzione?

Innanzitutto come ufficio diocesano ci consultiamo sempre con l’Arcivescovo per capire dove concretamente c’è bisogno e quali siano le necessità e le urgenze da sostenere. Poi, naturalmente, seguiamo i criteri che ci vengono indicati dalla CEI e che sono quelli che permettono l’uniformità di distribuzione in tutte le diocesi d’Italia. Non possiamo inventarci criteri tutti nostri ma curiamo la distribuzione mettendo insieme le nostre esigenze sulla base delle indicazioni che ci vengono date.  

Ci sono realtà parrocchiali molto piccole che necessitano di essere sostenute più di altre: quanto sono determinanti i fondi CEI per le parrocchie?

Sono molto importanti. Di fronte a certe situazioni gli aiuti diventano provvidenziali perché sostengono la vita delle parrocchie nella gestione e nella cura delle strutture. Non parlo di grosse cifre: l’essenziale per assicurare una serena quotidianità. Lo spopolamento dei paesi si riflette sulla gestione economica delle parrocchie. Quasi tutte le parrocchie della diocesi si trovano in uno stato di disagio ma sono quelle più piccole che hanno grandi difficoltà a reperire le risorse finanziarie atte a coprire le spese di ordinaria amministrazione quali bollette di acqua, luce e gas, assicurazioni e manutenzione dei locali.

Ci sono realtà diocesane che utilizzano i fondi dell’8xmille per opere di carità?

Le opere di carità sono quelle che sosteniamo di più nel momento in cui andiamo a distribuire le risorse che ci vengono messe a disposizione. Già la Caritas diocesana è in prima linea nell’operare verso i bisognosi ma anche come Curia cerchiamo di prestare attenzione alle necessità che ci vengono presentate, e non sono poche, purtroppo, di questi tempi. Cerchiamo di farci vicini alle tante situazioni di povertà, a chi ha perso il lavoro, a chi non riesce, per tanti motivi, a sostenere la propria famiglia, chi ha vissuto una disgrazia. Interveniamo là dove possiamo e con quanto abbiamo a disposizione.

È appena rientrato dal Convegno nazionale degli economi diocesani? Com’è la realtà nazionale e come si colloca la nostra Arcidiocesi in questa situazione?

Il convegno è stato molto interessante. Era per me la prima partecipazione. È stato un’occasione per riflettere e condividere proprio i criteri di assegnazione, le modalità con cui la CEI indica le azioni da intraprendere, l’attenzione alla corresponsabilità nella gestione dei fondi 8xmille. Personalmente ho vissuto con molto interesse soprattutto le attività in cui siamo stati chiamati a confrontarci tra noi, responsabili dell’economato delle varie realtà diocesane. A volte si pensa che appartenendo a una piccola diocesi i problemi e le difficoltà siano solo della tua realtà. Invece confrontarmi con gli altri mi ha in qualche modo confortato e rincuorato: siamo tutti sulla stessa barca, navighiamo nelle stesse situazioni di fatica e di preoccupazione per una situazione economica che non colpisce solo il nostro territorio ma gran parte del nostro Paese. Tutto ciò ci spinge a non arrenderci e a lavorare per una gestione attenta e oculata delle risorse.

Il futuro del’8xmille è preoccupante o si può ancora confidare nella generosità delle persone?

È fondamentale la generosità delle persone, è alla base del sostegno non solo alla Chiesa ma alla comunità in generale. Personalmente, però, al termine generosità unisco anche quello di Provvidenza. Confido nella generosità delle persone come espressione dell’amore del Signore per noi che si fa provvidente proprio attraverso il bene che le persone sanno fare nei confronti di chi più ha bisogno. Ultimamente sentiamo dire che i fondi dell’8xmille sono sempre di meno e le difficoltà e le situazioni da sostenere sono sempre in aumento. Mi sento di dire però che le persone sono generose quando vedono che i soldi sono ben utilizzati. Noi lo vediamo nelle parrocchie, anche io sono parroco: quando la gestione delle risorse è trasparente, quando i fondi sono utilizzati per quello scopo particolare che è anche la finalità per cui i soldi vengono chiesti, allora noti e vedi come le persone si fidino di più e si affidino al tuo compito per una solidale e attenta distribuzione. Molto dipende anche da noi sacerdoti, da noi parroci, dal nostro modo di coinvolgere e animare le comunità ma soprattutto ma su come noi diamo restituzione sull’utilizzo di quanto le persone affidano alla nostra gestione.


ARCIDIOCESI DI ORISTANO

RENDICONTO RELATIVO ALLA EROGAZIONE DELLE SOMME ATTRIBUITE ALLA DIOCESI

DALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA – EX ART. 47 DELLA LEGGE 222/1985 – PER L’ANNO 2022

EROGAZIONI DELLE SOMME DERIVANTI DALLOTTO PER MILLE DELLIRPEF PER LESERCIZIO 2022


Pubblicato su L’Arborense n. 23 del 2023