ORISTANO. A lato della chiesa di san Martino è stato allestitito un presepe all’aperto. Da parte degli organizzatori esso costituisce una sorta di metafora religiosa per riflettere sull’inclusione sociale e il reinserimento sul territorio delle persone, in questo caso, affette dal disagio psichico. Infatti, chi non è normodotato rischia di essere tagliato fuori, escluso, dalla vita sociale e non di rado è vittima di stereotipi che di certo non lo aiutano a sentirsi parte del tessuto sociale. Esclusione patita anche da Maria e Giuseppe, che non trovarono ospitalità mentre si compivano per Maria i giorni del parto. L’evangelistia, infatti, annota la mancata accoglienza con le parole: “non c’era posto per loro nell’albergo”. CONTINUA video
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