cabras. un paese che piange di dolore per il povero pescatore Antonio e al contempo versa lacrime di gioia per il nuovo pescatore di uomini, don maurizio

CABRAS. Sabato 13 aprile 2013 verrà ricordato negli annali della cittadina lagunare come la giornata delle doppie lacrime. Lacrime di dolore e di lutto da pare dei familiari e del paese per il ritrovamento, dopo cinque giorni, del cadavere del 32enne Antonio Sardu, inghiottito dai flutti dello stagno; lacrime di gioia di Maurizio Spanu, 25 anni, dei suoi familiari e della comunità e di tanti sacerdoti per la prima ordinazione sacerdotale della recente comunità parrocchiale del Sacro Cuore, fondata da don Giulio Esu nel 1985. E proprio don Giulio, nelle parole e nel volto, esprimeva la gioia interiore non solo per aver contribuito a realizzare una casa per la comunità ma anche per aver suscitato, attraverso la preghiera e la testimonianza, una vocazione al presbiterato. Gioia e dolore che sono stati richiamati anche dall’Arcivescovo durante l’omelia quando ha ricordato Antonio, la giovane vittima. Domenica 14 alle 17.00 il paese sarà unito nella preghiera per il povero pescatore che non c’è più e per il nuovo pescatore di uomini, Maurzio, che presiederà la prima messa nella parrocchiale del Sacro Cuore mentre in contemporanea, nella pieve di Santa Maria, mons. Bruno Zucca, eleverà preghiere di suffragio per Antonio.