ABBANOA METTE IN GINOCCHIO LE PARROCCHIE DELLA SARDEGNA

SARDEGNA. Don Pietro Borrotzu, presidente della Carta di Zuri, ha evidenziato  come i parroci sardi si trovino in enormi difficoltà, in quanto chiamati da Abbanoa a pagare ciascuno sino a diverse migliaia di euro per una o più utenze per le diverse chiese o strutture parrocchiali. Per don Borrotzu una simile richiesta appare inostenibile e non pertinente al consumo reale delle utenze parrocchiali: “Leggendo questi avvisi  di pagamento – afferma – pensiamo che Abbanoa  abbia calcolato  l’importo prevedendo una cauzione di 950 euro per ogni chiesa e mettendo nel conto anche le chisette di campagna o di paese che si aprono una volta all’anno per la festa del santo a cui sono intitolate”.

Il sacerdote ha, inoltre, messo in rilievo pure come il deposito cauzionale superi spesso l’importo dei consumi annuali addebitati e ciò possa essere una ragione sufficiente per inficiare la correttezza della procedura avviata da Abbanoa, con la quale le parrocchie già avevano  avuto problemi a causa del cosiddetto diritto fisso. “Viene equiparato a quello delle caserme o degli ospedali, dove ben altro è il consumo di acqua”, spiega ancora don Borrotzu. “Di fatto paghiamo il doppio di un’utenza domestica”.

Intanto, anche l’Adiconsum si sta muovendo per chiedere alle autorità competenti di verificare se la richiesta del deposito cauzionale sia legale o meno anche per le utenze private. (Fonte con modifiche: linkoristano.it)