* a cura delle monache di Santa Chiara
“Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare”. Con queste parole, al termine del messaggio per la Quaresima, il Papa esorta a partecipare all’iniziativa “24 ore per il Signore”, che invita a celebrare il sacramento della riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica. Quest’anno si è svolta nel Monastero di Santa Chiara venerdì 9 e sabato 10 marzo, ispirandosi alle parole del Salmo 130,4: “Presso di te è il perdono”. “In ogni diocesi, almeno una chiesa rimarrà aperta per 24 ore consecutive, offrendo la possibilità della preghiera di adorazione e della confessione sacramentale”, ricorda Francesco. Si tratta di un dono: poter stare in compagnia del Signore presente nel Santissimo Sacramento dell’altare e poterlo fare in una dimensione fortemente comunitaria. Per tutta la durata dell’iniziativa si sono susseguite le diverse parrocchie della città guidata dai loro parroci, con la partecipazione dei ragazzi del seminario minore accompagnati dall’equipe educativa, le religiose, i movimenti e i gruppi ecclesiali presenti nella nostra Chiesa locale che ha partecipato comunitariamente a tutti i momenti di riflessione e preghiera. L’apertura, venerdì 9, con la Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna e il servizio liturgico dei seminaristi del maggiore è stato l’inizio di una continua presenza, raccolta, silenziosa che a momenti non faceva percepire la partecipazione di tante persone. I sacerdoti che quasi costantemente hanno celebrato il sacramento della confessione sono stati espressione dell’amore di Dio più grande dei nostri peccati, delle nostre mancanze, delle nostre infedeltà. L’Arcivescovo nell’omelia ha sottolineato che tutti abbiamo nel cuore il desiderio di essere felici, di realizzarci e abbiamo bisogno dell’altro. Che questo sia l’auspicio per l’anno prossimo perché questa iniziativa porti a compimento tali desideri.