Fortemente voluto dall’Arcivescovo mons. Carboni, avremo la possibilità di vivere in città l’Incontro interreligioso di preghiera 2024.
L’evento segna l’ultima tappa di un percorso sulla pace, realizzato da associazioni e movimenti che condividono il Cammino Sinodale, iniziato il 18 maggio con la Veglia di Pentecoste, proseguito il 4 giugno scorso con la presenza di suor Carol Cooke-Eid del monastero siriano di Mar Musa.
Mai come ora sentiamo il bisogno di parole di pace e di preghiere di pace e per la pace. Soprattutto di fronte alla disinvoltura con cui la prassi bellica e dello scontro armato ha, oramai, saturato i rapporti internazionali e di conseguenza i nostri notiziari, divenendo il leitmotiv della mentalità dominante e del linguaggio quotidiano. Il 12 giugno scorso il P.R.I.O., Istituto di Ricerca per la Pace con sede a Oslo, ha mostrato un’istantanea da brividi dell’anno 2023: dal 1946 il mondo vive ben 59 conflitti spalmati in 34 paesi della terra. Dalla fine della guerra fredda, i conflitti dell’ultimo triennio sono stati i più cruenti, in particolare, per il numero di vittime. E il 2024 non lascia intravedere nulla di buono visto che gli sforzi maggiori si concentrano più sulla produzione e condivisione di armi sempre più sofisticate, a fronte di quelli diplomatici che segnano drammaticamente il passo. Insomma, è chiaro che il rischio di una guerra globale incombe su un mondo che fa finta di nulla e che la terza guerra mondiale a pezzi, denunciata più volte da papa Francesco, è una triste realtà e assume sfaccettature che avevamo dimenticato visto anche la minaccia dell’uso di armi non convenzionali, che ritorna sfacciatamente fra i guerrafondai di turno.
Ecco allora il desiderio di porsi come segno di contraddizione per pronunciare parole di pace, di dialogo, di incontro fra sensibilità e convinzioni differenti. È un’esperienza non nuova per Oristano che, nell’ultimo incontro del 2019, ha accolto le proposte di cristiani, musulmani, buddisti, induisti e, addirittura, di persone senza una fede religiosa. Certo, non una preghiera comune, ma una comune esperienza di riflessione e di ascolto, per diventare nel mondo autentici tessitori di pace.
L’appuntamento, aperto a tutti i costruttori di pace, è per lunedì 24 giugno, con inizio previsto alle 19, nella suggestiva cornice del cortile del Museo Diocesano Arborense.