La Chiesa Arborense vicina a quella di Tempio Ampurias per la scomparsa di don Raimondo Satta

Dopo una breve e intensa malattia, all’età di 62 anni, è prematuramente scomparso don RAIMONDO SATTA, dinamico sacerdote della diocesi di Tempio-Ampurias, molto vicino per affetto e stima a tanti sacerdoti della nostra Arcidiocesi arborense. Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Euromeditteraneo di Sassari/Tempio-Ampurias, dove è docente il nostro don Giuseppe Pani, don Satta era anche Parroco della famosa parrocchia Stella Maris in Porto Cervo, nella Costa Smeralda; era, inoltre, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Edilizia di Culto, Vicario Foraneo della Forania Arzachena-La Maddalena, membro del Consiglio Presbiterale, Membro del Collegio dei Consultori.

Negli ultimi mesi don Raimondo ha combattuto la sua battaglia contro una grave malattia, che ne aveva debilitato il fisico ma non certo lo spirito e il cuore. Studioso di Liturgia e docente di Teologia, dopo gli studi universitari presso la Facoltà Teologica della Sardegna e il Seminario Regionale Sardo, agli inizi degli anni ’80, sotto la guida di mons. Salvatore Sussarellu prima e di don Giovanni Delogu dopo, studente universitario sotto la guida di vari docenti gesuiti, tra i quali ricordiamo p. Sebastiano Mosso e p. Natalino Spaccapelo; don Raimondo, insieme ad alcuni seminaristi tempiesi, scelse di approfondire gli studi in Liturgia frequentando i corsi dell’Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina di Padova, strutturalmente connesso al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. Rientrato in diocesi, venne ordinato presbitero da mons. Pietro Meloni a Olbia, nella cattedrale di San Simplicio il 18 giugno 1988.

Don Raimondo conquistava tutti col suo sorriso e con la profonda empatia della sua persona: nel doppio impegno di docente-direttore dell’ISSR di Sassari/Tempio e di parroco di Porto Cervo esprimeva la sua forte tempra olbiese e la sua profonda formazione teologica e liturgica, è stato un prete profondo, dalle intense doti umane, con un innato e ricercato senso critico e con splendide qualità psicologiche che ne facevano una vera guida spirituale, sempre attenta e pronta al servizio della Chiesa diocesana, del popolo di Dio e del prossimo, al quale era sempre pronto a prestare il suo umile e altissimo ministero.

Mancherà don Raimondo, e non solo alla sua comunità parrocchiale e al Presbiterio ampuriense e tempiese, mancherà all’intera Chiesa sarda.

La Chiesa Arborense esprime tutta la sua vicinanza, con affetto, ai familiari, specie al fratello sacerdote don Gianni, e all’intera comunità diocesana.

Mons. Antonino Zedda, cancelliere arcivescovile