La visita di mons. Laszo Kerekes alla “sua” diocesi di Tharros

Se sbaglio mi corrigerete! Con una citazione di Giovanni Paolo II pronunciata con evidente emozione, Mons László Kerekes, ha conquistato i fedeli radunati nella piazza di San Giovanni di Sinis la sera del 23 luglio per la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Titolare di Tharros, culmine di una giornata ricca di impegni.

Al suo arrivo a Cabras, al mattino, la delegazione rumena (composta da mons. Kerekes, dall’Arcivescovo di Alba Iulia Gergely Kovács, dal Vicario Generale Imre Róbert Lukács, dal Cancelliere János Hurgoi, dall’Economo Stelian Veres e dal Segretario Szabolcs Kovács) ha visitato la Pieve di Santa Maria in compagnia del parroco mons. Giuseppe Sanna e dei rappresentanti del Consiglio Pastorale.

E, fermandosi davanti all’altare maggiore, ha dedicato alla Madonna il canto mariano Te vagy földi éltünk vezércsillaga (Tu sei la stella che guida la nostra vita).

La giornata è proseguita con una visita alla mostra de Is Curridòris, nelle Torri Acquedotto, e alle rive dello Stagno, che ha impressionato soprattutto Mons Kovács per la sua vastità. Passando per il ponticello sul Rio Tanúi, la delegazione è poi andata al Museo Giovanni Marongiu, dove è stata guidata alla scoperta della storia di Cabras.

Al pomeriggio, la visita alla chiesa di San Salvatore, che ha stupito i sacerdoti rumeni per la straordinaria continuità culturale e religiosa.

 

Quindi l’arrivo a San Giovanni e la celebrazione Eucaristica alla presenza delle autorità civili e militari, e dei fedeli, a cui, oltre alla delegazione rumena, hanno partecipato l’Arcivescovo di Oristano Roberto Carboni, p. Luigi Tiana, Abate di San Pietro di Sorres, il parroco di Cabras mons. Giuseppe Sanna, il vicario foraneo nonchè parroco di Nurachi, don Enrico Perlato, e molti altri sacerdoti sardi.

Al termine, Mons Kerekes è stato accompagnato all’area archeologica di Tharros, fino al battistero della città, e, con un gesto carico di significato, si è seduto sulla cattedra episcopale, prendendo simbolicamente possesso della sua Sede Episcopale.


Pubblicato su L’Arborense n. 28/2023

Cronaca di Gian Matteo Mureddu, Servizio fotografico di Daniela Caddeo