In riferimento al messaggio di padre Paolo Contini scritto alle sue comunità parrocchiali, pubblicato in questi giorni sui social e ripreso dalla stampa, dove si fanno commenti a nomine avvenute in una diocesi della Sardegna, ritengo necessario chiarificare che le espressioni da me utilizzate, e da lui riprese senza la mia autorizzazione, sono state estrapolate da un messaggio personale e devono essere contestualizzate per essere comprese nel loro significato.
Esse volevano rispondere, in forma di solidarietà e vicinanza, alla sua situazione emotiva che mi era stata manifestata in quel momento, ma non mettevano assolutamente in questione né la legittimità e l’autonomia di quel vescovo nelle sue scelte pastorali, né tantomeno erano un giudizio sulle persone.
La vicenda di padre Paolo, in merito agli abusi subiti, ha ricevuto in questi mesi tutta l’attenzione possibile, dal sottoscritto e dalle Autorità ecclesiali incaricate, per salvaguardare il suo diritto a un processo equo.
+ Roberto, Arcivescovo