Donne e Chiesa: nuove frontiere

Organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria, la Cultura e l’Evangelizzazione Digitale, si terrà a Oristano, venerdì 5 novembre, alle 17, nel Museo Diocesano Arborense, l’incontro Donne e Chiesa. Nuove frontiere tra passato, presente e futuro.

Se da Paolo VI sino a papa Francesco è aumentata la sensibilità per la condizione femminile all’interno della Chiesa, ancora oggi un certo clericalismo suscita in molte donne, anche in quelle lontane da forme di rivendicazione polemica, una diffidenza, un disagio, la sensazione crescente di un divorzio insormontabile fra loro e l’istituzione ecclesiale, percepita come chiusa in se stessa in un’autodifesa dell’autorità maschile. Eppure il fatto che Maria di Magdala sia stata scelta da Gesù per comunicare la sua Resurrezione, per risvegliare gli apostoli dal torpore, è più che simbolico per poter comprendere quale valore abbia la donna all’interno della Chiesa.

Se la forza liberatrice delle donne è, dunque, intrinseca al cristianesimo, quali cambiamenti radicali suggerire alla comunità ecclesiale? Occorre avvicinare le donne al cuore della vita della Chiesa attraverso una ministerialità attiva, una collaborazione fatta di reciprocità, rispetto, stima, valorizzazione delle differenze, dove maschile e femminile non siano sbilanciati a favore del maschile, ma trovino un equilibrio di dialogo, di collaborazione, di corresponsabilità reale.

Il rapporto tra donne e uomini definisce la relazione dell’essere umano con l’alterità per eccellenza: Dio. Uomini e donne dovrebbero cooperare per un obiettivo comune: il bene della Chiesa e il suo stare nel mondo in cammino verso il prossimo. Scrive papa Francesco: C’è ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa. Perché il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale; per tale motivo si deve garantire la presenza delle donne anche nell’ambito lavorativo e nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali (Evangelii Gaudium, n. 103).

La Chiesa ha il dovere di ripercorrere storicamente il suo rapporto con le donne, ritrovare, oggi più che mai, la giusta armonia tra maschile e femminile: È particolarmente importante, che proprio in questo momento, la Chiesa riprenda contatto con le proprie origini femministe, evitando così di ricadere, per l’influenza di altre religioni, in rigidi modelli conservatori (L. Scaraffia).

L’incontro si propone di rispondere ad alcuni interrogativi: in quale modo le donne hanno partecipato attivamente alla missione itinerante di Gesù Cristo? Quale immagine di donna emerge nei testi dei primi teologi? La questione femminile all’interno della Chiesa galleggia più sul piano programmatico che su quello dei fatti? Quale teologia femminista? Quali eccessi? Rispetto alle donne, la teologia, il magistero hanno onorato i segni dei tempi? Perché si sta sgretolando l’alleanza tra le donne e la Chiesa? Possono le donne essere relegate esclusivamente a ruoli marginali e subordinati? Sarà il genio femminile a far uscire la Chiesa dalla crisi?

Dialogheranno Gaia de Vecchi, teologa dell’Università del Sacro Cuore di Milano; Paola Lazzarini, sociologa e presidente dell’associazione Donne per la Chiesa; suor Rita Lai, teologa della Pontificia Facoltà della Sardegna ed Emanuela Allegretti, docente di Religione. Mons. Roberto Carboni, Arcivescovo di Oristano e Silvia Oppo, direttrice del Museo Diocesano Arborense, introdurranno l’incontro. Modereranno don Giuseppe Pani e l’équipe diocesana dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria, la Cultura e l’Evangelizzazione Digitale.