Sabato 25 marzo Pierpaolo Brunzu ordinato diacono: è festa per tutta l’Arcidiocesi

Nella solennità dell'Annunciazione l'esempio della Madre di Gesù come guida per il nuovo servizio

L’ultima ordinazione diaconale celebrata in Arcidiocesi era stata l’8 dicembre 2020. Nella festa dell’Immacolata Concezione furono ordinati, nella Cattedrale di Oristano, don Antonello Angioni e don Daniele Quartu. Dopo poco più di due anni l’Arcidiocesi arborense ha accolto oggi, sabato 25 marzo 2023, un nuovo diacono: Pierpaolo Brunzu, 25 anni, seminarista di Baratili San Pietro.

Il 6 marzo del 2022 aveva ricevuto a Villaurbana il Ministero dell’Accolitato, mentre un anno prima, a Cagliari, nel Seminario Regionale, quello del Lettorato. Dal 2021, Pierpaolo è stato chiamato a svolgere il servizio di collaboratore parrocchiale nelle comunità di Siamanna, Siapiccia e Villaurbana, a sostegno dell’azione pastorale del parroco don Daniele Quartu.

La celebrazione dell’ordinazione, nella solennità dell’Annunciazione, è avvenuta nella Cattedrale di Oristano che, finalmente, ha potuto accogliere sacerdoti e fedeli senza quelle restrizioni che avevano caratterizzato gli eventi ecclesiali degli ultimi due anni. Presenti tanti preti e seminaristi, i sindaci delle comunità legate a Pierpaolo, tanti fedeli: tra loro anche i bambini a cui Pierpaolo fa da insegnante di religione. Ad animare col canto la solenne celebrazione presieduta dall’Arcivescovo, il coro formato dai gruppi del canto delle comunità di Siamanna, Siapiccia e Villaurbana.

L’Arcivescovo Roberto, nella sua omelia, ha in più di un momento esortato Pierpaolo a vivere con amore e profondità il suo nuovo servizio nella Chiesa.

Nella liturgia del Diaconato, sono tre le dimensioni che si intrecciano nel rivelare il profilo umano e spirituale del Diacono, ha spiegato l’Arcivescovo: egli è colui che serve alla mensa della Parola, è colui che serve all’altare e colui che serve la carità. Questi tre servizi, questi tre atteggiamenti di comunione con il Signore, realizzati nell’assumere la vocazione diaconale, sono stati ben interpretati e vissuti dalla Madre di Gesù. La prima definizione che Maria dà di sé stessa, la sua presentazione, sia nell’annuncio dell’angelo e poi nella visita di Elisabetta è quella di parlare di sé come serva del Signore. Ecco, dunque, caro Pierpaolo, che il tuo ministero viene illuminato dalla figura della Madre del Signore. Dal Suo esempio puoi attingere un atteggiamento di servizio, di ascolto, di attenzione ai poveri che segna in modo indelebile la vocazione al diaconato. A lei ti affido, perché sempre faccia memoria della tua vocazione al servizio della comunità e dei poveri, di tutti coloro che incontrerai nella tua strada.


Ascolta e guarda l’omelia integrale dell’Arcivescovo